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TROFEO COMANDANTE TRUPPE ALPINE: VINCE LA TAURINENSE

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Bolzano, 27 settembre 2019 – iL 9° reggimento Alpini dell’Aquila e i Dragoni del reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese , che portano il “Toro” della Taurinense sul distintivo omerale, si sono aggiudicati oggi il primo e il secondo posto del “Trofeo Comandante delle Truppe Alpine”, una tre giorni di competizioni tecnico-militari che ha visto confrontarsi i migliori reparti alpini.

Giunti dal Piemonte, dall’Abruzzo, dal Friuli e dal Trentino i plotoni si sono sfidati in prove militari tra le quali il CAGSM (circuito addestrativo ginnico sportivo militare), la marcia zavorrata e i tiri con l’arma in dotazione oltre che il trasporto del tronco e l’arrampicata e discesa in doppia sono state il banco di prova dei migliori tra i 10000 alpini in servizio. I genieri del 2° accanto ai cavalieri del Nizza 1° e agli alpini dell’8° e del 9° si sono dati battaglia anche nella risalita di corde fisse dove si risale un piano inclinato utilizzando bloccanti (maniglie jumar) su corde fisse.

Una serie di prove tra la disciplina sportiva e la tecnica militare volte a migliorare, nel mantenimento dell’efficienza fisica, la preparazione e l’addestramento militare.

Il Comandante delle Truppe Alpine ha premiato i vincitori, soddisfatto comunque del risultato globale più importante della singola performance. “Dobbiamo sfruttare ogni possibilità per addestrarci e migliorare, siamo impegnati in tante attività da strade sicure all’approntamento per le missioni all’estero, questa è stata una occasione, ottimamente sfruttata, per addestrarci e confrontare tra i diversi reparti le singole capacità. Complimenti a tutti, a chi ha vinto e a chi ha dato il massimo”.

L’area addestrativa “Paolo Caccia Dominioni”, sede delle gare, è gestita dal 2° reggimento genio guastatori di Trento ed è spesso impiegata, per la versatilità e per le diverse possibili offerte esercitative, per addestramento non solo degli alpini ma anche delle altre specialità dell’Esercito ed è richiesta anche dalle Forze Armate straniere nei periodi di scambio d’esperienze con gli alpini.


PORTOGALLO- MUORE PARACADUTISTA DURANTE UN LANCIO DI ADDESTRAMENTO IN CADUTA LIBERA

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recensione a cura di Antonello Gallisai

L’incidente è avvenuto durante l’esercitazione multinazionale “Real Thaw 2019”,
In una dichiarazione l’esercito portoghese ha comunicato che un esperto paracadutista di 34 anni è morto durante una esercitazione militare nella base aerea di Beja. Il paracadutista è morto “Durante l’esecuzione di un salto operativo in caduta libera, il paracadute non ha funzionava correttamente con la conseguente caduta del nostro militare all’interno del perimetrofella base aerea”.
L’esercito aggiunge anche che “sta conducendo le indagine per accertare tutte le circostanze in cui si è verificato questo incidente.La esercitazione riunisce in Beja militari portoghesi della Danimarca, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e la NATO, per un totale di 600 partecipanti e 21 velivoli presenti. L’esercitazione ha avuto inizio il 22 settembre e si concluderà il 4 ottobre


29 SETTEMBRE – SAN MICHELE ARCANGELO PATRONO DEI PARACADUTISTI E NON SOLO

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foto di archivio : la statua posizionata nel 47mo anniversario della sua costituzione, posta all’ingresso della caserma Rugiadi, sede del Reparto comando supporti tattici a Livorno. Quell’anno al comando C’era Il colonnello Glauco Minervini

 

L’Arcangelo Michele era già considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele. Il nome del “Principe delle milizie celesti” è composto da tre parti: Mi Kha El e significa: “Chi come Dio?” e, nelle Sacre Scritture, il nome, che compare cinque volte, coincide con l’essere. Guida delle anime al cielo, San Michele emerge come vindice della gloria di Dio contro gli angeli ribelli e la sua missione continua nella Chiesa di Cristo.

Il suo culto nacque in Oriente e si sostituì spesso alle celebrazioni pagane. In Occidente la devozione micaelitica si diffuse maggiormente nei centri che subivano l’influenza Bizantina.

A San Michele sono dedicate diverse chiese, cappelle e oratori in tutta Europa. Spesso l’Arcangelo viene rappresentato sulle guglie dei campanili, perché è considerato il guardiano delle chiese contro satana. Inoltre, a lui vengono dedicate le cappelle – ossari nei cimiteri.

Numerose città in Europa (Iena, Andemach, Colmar) lo venerano come santo patrono; in Italia, troviamo sotto la sua protezione più di sessanta località tra cui Cuneo, capoluogo della nostra provincia Granda, oltre a Caserta, Alghero, Albenga, Vasto.

San Michele è, tra gli altri, anche protettore dei paracadutisti  d’Italia di America e Francia e  della Polizia di Stato.

sotto: la statua aviolanciabile” di San Michele Arcangelo ( cliccaper vedere le foto) che segue il 186mo Reggimento in ogni missione fuori area, donata dal 1° Mar. Luogotenente Armando MIRRA nel 2003 prima di andare in congedo per raggiunti limiti di età , e lo splendido mosaico raffigurante San Michele Arcangelo nella chiesa principale dell’isola greca di Rodi

sanmichele.186mo

IL SANTO CON LA FACCIA DA TEPPISTA

RASSEGNA STAMPA- IN RICORDO DEL SOTTOTENENTE GIUSEPPE MARTINELLI

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LA GAZZETTA DI VIAREGGIO DEL 28 SETTEMBRE 2019
L’evento

Lucca ricorda il sottotenente Giuseppe Martinelli

venerdì, 27 settembre 2019, 09:14

di Vittorio Lino Biondi

Il sottotenente Giuseppe Martinelli era nato a Lucca il 25 giugno del 1921 e risiedeva in Via San Donnino; durante la guerra era inquadrato nel 184° Reggimento paracadutisti “Nembo”. Nei primi giorni di agosto Martinelli (nominato Tenente “post mortem”), si trovò impegnato, con i suoi uomini, in combattimento diretto contro truppe tedesche nei pressi di Castellone di Suasa, un comune in provincia di Ancona.

…dal giornaletto da campo “Folgore”, che riporta il fatto d’armi.
“A tu per tu su quota 211”.

Dalla destra comincia ad avanzare la prima squadra, la granitica. Io sbalzo dal centro, sbalzano quelli della seconda, sbalzano quelli della terza. Serriamo a quindici metri dalla casa mentre la musica dalla destra, con un crescente furente e terribile, protegge il nostro movimento. I tedeschi son lì. Lì pure, asserragliati nella casa, c’è il S.Ten. Martinelli e il S.Ten. Luccarini e qualche mitragliere…. Mentre corro alla casa vedo il S.Ten Martinelli e dietro la sua faccia pallida e schizzata di sangue, un gruppo di tedeschi che scappa. “No ragazzi, non pensate a me! Caricate quei cani”!

Queste furono le ultime parole che udimmo dal caro Beppe squarciato in una gamba e in una mano e coperto di schegge…
La Sezione di Lucca della Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia non ha mai dimenticato questo sfortunato e valoroso paracadutista lucchese. Negli anni, di concerto con le varie amministrazioni, si sono succeduti eventi e memorie a lui dedicati.

Neanche il fratellino Luciano, che a 6 anni lo vide partire per la guerra e non tornare più.

Questa Amministrazione, nell’ambito del 75° della Liberazione di Lucca, ha inteso rivolgere una particolare attenzione alla sua memoria, proponendo la intitolazione di una prossima Opera Pubblica al Ten. Giuseppe Martinelli da Lucca, e reiterando la richiesta di una decorazione al valor Militare, che negli anni… è andata persa nei meandri del Ministero romano…
Ringrazio di cuore il Signor Sindaco e la Giunta, per questo gesto che rende onore e memoria ad un nostro concittadino caduto per la Liberazione di Italia.

Lunedì 30 settembre 2019, alle ore 17, 30 presso la casa della Memoria e della Pace – Castello di San Donato, Mura Urbane, ricorderò la sua figura.

IL SESTO REGGIMENTO ALPINI ADDESTRA ALLIEVI INCURSORI IN MONTAGNA

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E’ in corso di svolgimento tra San Candido e la Val Aurina un corso di addestramento alpinistico a favore del Comando delle Forze Speciali dell’Esercito, attività che rientra nel lungo e difficile iter selettivo che porterà gli allievi ad ottenere la qualifica e che prevede l’acquisizione delle basilari nozioni di progressione su roccia, ghiaccio e terreno misto indispensabili per muovere e sopravvivere ad alta quota.

Gli istruttori provengono dal 6° reggimento Alpini in Val Pusteria.
Il reggimento, di stanza a Brunico e San Candido, rappresenta è punto di riferimento per l’addestramento dei reparti militari ad operare in montagna e in ambienti difficili.

RASSEGNA STAMPA- DIECIMILA DIREZIONI DI LANCIO A FERRARA

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IL RESTO DEL CARLINO DEL 28 SETTEMBRE 2019
FERRARA CRONACA pag. 13
Paracadutisti ferraresi in festa per i diecimila lanci di Consoli

DOPO diecimila paracadutisti e decine di migliaia di lanci, oggi i suoi ragazzi festeggeranno all’aeroporto di Ferrara Leo Consoli. È un vero e proprio record per il paracadutista Leonardantonio Consoli, o solo Leo per gli amici, un primato da guinness che difficilmente sarà superato per anni. In qualità di direttore di lancio è lui che, dopo aver dato le indicazioni necessarie al pilota, valutate le condizioni meteorologiche e di sicurezza, individua il momento ed il punto esatto per il lancio. In questa veste, nel corso della sua lunga carriera Leo ha lanciato oltre diecimila paracadutisti, sia allievi che in addestramento. Leo ha iniziato la sua carriera nel 1968 nella zona lancio di Capo Teulada, in Sardegna, lanciandosi dal velivolo C119, il mitico Vagone Volante. Il servizio militare nei carristi come sergente capo carro, impegni di lavoro e famiglia l’hanno poi tenuto impegnato fino al 1985 quando ha ricominciato a saltare utilizzando il paracadute militare CMP55 di concezione e produzione italiana. Da allora per Leo è stata una progressione continua con paracadute sempre più performanti, acquisendo le qualifiche di ripiegatore di paracadute militari, direttore di lancio sia in esercitazioni A.N.P.d’I. che in attività ENAC, Istruttore di paracadutismo A.N.P.d’I. ed ENAC, nonché direttore di esercitazione. Qualifiche che ha svolto nella scuola di paracadutismo di Ferrara, una delle quattro in Italia a rilasciare l’abilitazione al lancio riconosciuta dalla brigata paracadutisti Folgore. Questa abilitazione al lancio «fa punteggio» per l’arruolamento nella forze armate. Così nei fine settimana l’aeroporto di Ferrara è sempre frequentato da numerosi paracadutisti e allievi provenienti da tutta Italia. Visto la grande popolarità di Leo, per oggi è previsto un massiccio afflusso di paracadutisti che vogliono festeggiare insieme a lui i diecimila paracadutisti lanciati, farsi lanciare da lui e contribuire al prossimo traguardo dei ventimila. Franco Vanini

AVIORIFORNIMENTO RUSSO DISTRUGGE DUE CORAZZATI

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recensione di Antonello Gallisai

I paracadute di due veicoli corazzati BMD hanno avuto un malfunzionamento facendoli precipitare verso terra. I veicoli sono stati distrutti all’impatto. Non ci sono notizie di infortuni ai soldati.
L’incidente è avvenuto durante una imponente esercitazioni militare dei paracadutisti della famosa 98a divisione. L’esercitazione , come riportano diverse agenzie di stampa ha coinvolto migliaia di paracadutisti che hanno effettuato un lancio di massa da 70 veivoli decollati da quattro campi di aviazione.


CAMBIO DI COMANDANTE ALLA BRIGATA AEROMOBILE “FRIULI”– I LEGAMI CON LA FOLGORE

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PARMA- Il generale di brigata in congedo Carmelo Abisso ora direttore del giornale telematico “Perseo News”, specialista di temi legati alla Difesa, ci segnala una “chicca” della “sua” brigata di appartenenza , la AEROMOBILE FRIULI, dOve ha servito per anni anche come responsabile della comunicazione: il nuovo comandante , che si è insediato il 27 Settembrem, generale di brigata Stefano Lagorio è “fratello d’arme” del comandante della Brigata Folgore, Beniamino Vergori.
I due generali hanno frequentato lo stesso corso in Accademia e sono tra i primi cinque, distanziati solo da un posto. Entrambi sono stati nominati Generale di Brigata da poche settimane.
I legaami con la unità aeromobile nel tempo sono arrivati fino al progetto di “fusione” tra le due grandi unità, che non ha avuto setuito. Rimangono i forti legami tra i due reparti, che appartenzono alla stessa divisione Vittorio Veneto.


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1918- LA BRIGATA AVELLINO SALVO’ VENEZIA DAGLI AUSTRO UNGARICI

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Il corriere del Mezzogiorno riporta nella edizione odierna la storia dei combattimenti sostenuti nel 1918 da un manipolo di fanti della brigata Avellino, grazie ai quali non fu sfondato il fronte del Piave.

Il maggiore Mignone, (foto,ndr) savonese di nascita, comandava nel giugno del 1918 quel che restava della Brigata Avellino; trecento soldati, sull’ansa del Lampol del Piave, che impedirono agli austroungarici di sfondare le linee italiane. Dopo tre giorni di combattimenti e di resistenza diedero il tempo all’esercito di ricompattarsi dopo la ritirata e di contrattaccare.

Da lì sarebbe poi nata l’offensiva finale di Vittorio Veneto. Il ricercatore Lorenzo Mazzonetto ha scritto un libro «Un eroe del Piave- L’estrema difesa dell’ansa di Lampol», pubblicato con il patrocinio della Regione Veneto e i comuni interessati a quella battaglia, tra cui Fossalta e Fontanile desrivendo le azioni della brigata Avellino, decimata dalle battaglie e debilitata dalla trincea. La resistenza della Avellino il 16-17 e 18 giugno del 1918, con trecento uomini, salvò Venezia dall’invasione. Nell’ultimo messaggio affidato a un piccione, Mignone scrisse, prima di cadere: «Al Comando Venticinquesima divisione il nemico ha sferrato un violento attacco alla mia sinistra, raggiungendomi fino a Campolongo. Ho contrattaccato sull’argine di San Marco con gli uomini del Comando di battaglione e urlando “Savoia”.

La Brigata Avellino fu costituita nel 1916 e destinata a far parte della 47^ Divisione di nuova formazione posti sotto il comando del col. Antonio Cascino, che proveniva dall’Arma di Artiglieria, la Brigata si formò il 6 giugno 1916 su due Reggimenti a Camposampiero (Pd) e quindi a Camisano (Vi), dove avvenne il solenne giuramento».

IL SALUTO DEL COLONNELLO D’AGOSTINO EX COMANDANTE DELL’OTTAVO REGGIMENTO GUASTATORI PARACADUTISTI

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Udine 27 settembre

Il Col. Antonio D’Agostino, già Comandante del Reggimento Guastatori Paracadutisti, ha assunto il Comando del 3° Reggimento Guastatori.
Prima di assumere il comando ha fatto visita alla MOVM par. Paola Del Din con il Comandante cedente, Col. Riccardo Renganeschi.

Di seguito il saluto del Comandante ai lettori di Congedatifolgore:

‘Carissimi lettori di Congedatifolgore.it,
è con orgoglio che assumo la guida del Terzo Reggimento Guastatori, erede delle tradizioni dei Guastatori d’Africa di Paolo Caccia Dominioni che combatterono spalla a spalla coi Leoni della invitta Divisione Folgore nell’epica battaglia di El Alamein.
Mi impegno a mantenere la stessa leadership che ho tenuto alla guida dei Guastatori Paracadutisti.
Vi saluto e vi aspetto nella bellissima Udine.

Varco! Folgore!’

SIENA- PRESENTATO AD UNA SALA DI GIOVANI IL SECONDO CORSO DI PARACADUTISMO.

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PARMA- Pochi giorni orsono presso la sezione Anpdi di Siena intitolata alla Movm Ten. par. Roberto Bandini è’ stato presentato il secondo corso di paracadutismo 2019 intitolato alla memoria di Samuel Simi, paracadutista e legionario prematuramente scomparso.
Il corso è stato presentato ai numerosi giovani presenti, dal Presidente della sezione di Siena par. Maurizio Fabbri e dal direttore tecnico del corso par. Paolo Lombardo (sottufficiale in congedo da pochi mesi dal 186° Rgt par. di Siena).
Contatti

Via dei Pispini, 166 – 53100 SIENA
E-mail sezione
SIENA@ASSOPAR.IT
Presidente
FABBRI Maurizio | 339 7279968
Vice Presidente
Direttore Tecnico
LOMBARDO Paolo | 333 4968872

BORSA DI STUDIO IN RICORDO DEL LEONE DELLA FOLGORE MOVM ROBERTO BANDINI E DEL 77MO DELLA BATTAGIA DI EL ALAMEIN

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ANPD’I SIENA- Borsa di studio dedicata al 77° anniversario della battaglia di El Alamein ed al sacrificio del Ten. Par. M.O.V.M. Roberto Bandini

I aracadutisti di Siena ricorderanno la Medaglia d’Oro al Valor Militare Ten.Par. Roberto Bandini di Colle di Val d’Elsa, con un concorso che avrà in premio una borsa di studio, destinato alle classi 4^ e 5^ della Scuola Secondaria di II° grado di Colle di Val d’Elsa.
500 euro saranno consegnati alla Scuola vincitrice nelle mani del Dirigente Scolastico.
I candidati dovranno presentare un elaborato audiovisivo originale ed inedito realizzato sul tema “Ten. Roberto Bandini – Un colligiano alla Terza Battaglia di El Alamein”
La proclamazione dei vincitori avverrà venerdì 18 ottobre 2019 durante della cerimonia commemorativa dell’Eroe che si svolgerà presso la piazza a Lui intitolata.
A tutti i partecipanti sarà consegnata una pergamena che attesterà la partecipazione al concorso.

LE SUORE DEL SANTUARIO DI SANTA RITA DA CASCIA AUGURANO BUON SAN MICHELE ARCANGELO AGLI ARTIGLIERI PARACADUTISTI

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CASCIA ( PERUGIA) – Suor Maria, de Santuario di Cascia dedicato a Santa Rita, ha regalato un commovente messaggio ai Paracadutisti in servizio nelle Marche e, in Umbria, anche nella loro cittadina per l’operazione strade sicure.
Tanto gradito quanto inaspettato.
Pensiamo di interpretare i sentimenti di gratitudine del comandante, colonnello Mauro Bruschi, pubblicando le fotografie dei doni ricevuti ed il messaggio sonoro della Madre, che è delegata alla accoglienza dei Militari


IL MESSAGGIO DI SUOR MARIA

LAGO DI BOLSENA- DI SCENA LANCI IN ACQUA E CAMERATISMO

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foto e appunti di cronaca di Antonio Serra

VITERBO- Non poteva andare meglio la giornata di San Michele Arcangelo, per gli organizzatori dei lanci in acqua nel lago di Bolsena.
Da Sabato 28 Settembre i quaranta paracadutisti ammessi al lancio hanno iniziato la “due giorni” seguendo il corso di sicurezza previsto per chi “atterra” in acqua.
La sera , il campo allestito sulle sponde del lago si è riempito di baschi amaranto ,di amici e di accompagnatori, per una serata in allegria.
La mattina di domenica si è iniziato a “fare sul serio”: paracadutsti inquadrati davanti al tricolore, compostezza, labari, benedizione del cappellano militare, poi tutti al posto di…. combattimento. Paracadutisti in aereoporto e squadre di supporto in acqua.
L’atmosfera che l ‘ANPDI di Viterbo aveva voluto. Per i lanci , la cronaca è fortunatamente “noiosa” : tutto è andato benissimo. L’aereo che assiste la scuola ANPDI di Loreto ha svolto con regolarità i passaggi. In acqua un barchino ogni paracadutista. Tutti più che contenti, sia coloro erano stati in volo che quelli addetti alla logistica.

Poi, alle 14, il lancio del tricolore a cura di 4 soci della sezione. La bandiera portata in volo dall’espertissimo istruttore Enrico Cosaro, mentre Emiliano Stafanelli ( Team Folgore), Roberto Colombini e Daniele Garozzo hanno completato il decollo.
Cosa rimarrà di queste due belle giornate? La sensazione di una organizzazione ottima, la voglia dei soci ANPDI di fare più lanci ed il rafforzamento dei legami tra coloro che hanno partecipato, provenendo da molte regioni d’Italia, alcune anche lontane. La compostezza, l’ordine e la uniformità sono dettagli apprezzati dai protagonisti.
Tra i veterani c’era AMEDEO MARCHETTI, brevetto numero 5739, romano,che si è lanciato senza battere ciglio.
Foto grande sotto: la bandiera ripresa da un paracadutista che si è lanciato insieme al portabandiera Cosaro.


KOSOVO: I PARACADUTISTI CELEBRANO SAN MICHELE ARCANGELO

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Pristina- La missione KFOR, il cui comandante è attualmente il generale di divisione , paracadutista Lorenzo D’Addario, già aquila 1, conta oltre 50 paracadutisti nella propria struttura. La giornata di San MIchele è stata una occasione per riunirsi tutti davanti all’altare ed assistere alla Santa Messa.
Poi il gruppo ha pranzato insieme al Generale comandante della Missione. La foto ci fa vedere alcuni volti amici, tra i quali si distingue,in fondo, il sottufficiale di Corpo della Folgore, il luogotenente Davide Campisi.

RASSEGNA STAMPA- IL PICCOLO DI GORIZIA RICORDA IL LEONE DELLA FOLGORE ITALICO CHENDA

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sopra: il monumento che si trova nella caserma Pisacane dedicato al stottotenente artigliere paracadutista Chenda

Il Piccolo ed. sezione: CRONACHE data: 30/9/2019 – pag: 18
Il paracadutista Italico Chenda caduto 77 anni fa

Il 30 settembre 1942 cadeva a Deir El Munassib (Africa Settentrionale) il sottotenente goriziano Italico Chenda, Medaglia d’Argento al Valor Militare.Paracadutista della Divisione Folgore, già distintosi nelle fila del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna della Julia durante la campagna di Grecia, in cui ricevette la Croce di Guerra al Valor Militare. La sua salma riposa nel Sacrario di El Alamein.

RASSEGNA STAMPA- IL TIRRENO PARLA DELLA SCOMPARSA DEL CUOCO DELLA CASERMA VANNUCCI

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recensione a cura di Antonello Gallisai


IL TIRRENO DEL 28 settembre 2019
Livorno
Cronaca- Addio ad Albano Antonelli, cuoco simbolo della caserma Vannucci

Albano Antonelli
Livorno: il settantaduenne ha cucinato dal ’66 al ’98 nella mensa del Folgore. Prima di arruolarsi ha giocato nel basket Forlì, in Serie A

Stefano Taglione
28 SETTEMBRE 2019
LIVORNO. Per oltre 30 anni è stato il cuoco della caserma Vannucci, dividendosi fra la mensa della truppa e quella degli ufficiali. Ha servito quasi ogni giorno gli oltre duemila militari della Folgore di Livorno Albano Antonelli, il maresciallo maggiore morto a 72 anni. Arruolatosi del 1966, prima di entrare nell’Esercito ha perfino giocato nel basket che conta, in Serie A, con la Folgor Forlì, in Romagna. E fra l’81 e l’83, quando ormai aveva abbandonato la pallacanestro, è stato il responsabile della cucina della base Rubino di Beirut durante le missioni in Libano.. «E sarebbe rimasto ancora lì – racconta uno dei figli, Massimiliano Antonelli, dipendente della – se nell’83 mia mamma non lo avesse chiamato al telefono dicendogli che stava per nascere sua figlia, mia sorella».

Albano lo ricordano tutti alla Folgore. Paolo Aghini Lombardi, ad esempio, è stato con lui in Medio Oriente. Oggi, a distanza di oltre 30 anni, non ha mai dimenticato «la sua bontà e disponibilità al lavoro e non solo». «Quando tornavamo dagli addestramenti – ricorda Aghini Lombardi, responsabile amministrativo del Bagno Folgore di Calambrone – a qualsiasi ora arrivassimo alla base, lui ci faceva da mangiare. Era una persona affettuosa e squisita».

«Anche a casa cucinava – ricorda il figlio Massimiliano – e nonostante fossimo in quattro, se volevamo ci faceva da mangiare tre piatti completamente diversi. Non si risparmiava mai». Nella sua abitazione ha incorniciato le foto scattate a Beirut con il conduttore tv, giornalista e politico Enzo Tortora e il generale del corpo d’armata Franco Angioni, già deputato dei Democratici di sinistra al tempo dell’Ulivo. La salma partirà alle 16.30 dalla camera mortuaria verso la chiesa di Sant’Agostino, dove alle 16.45 di domenica 28 settembre si celebrerà il funerale a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni. «La moglie Rosanna, i figli Giada, Massimiliano e Veronica, i generi Giuseppe, Domenica e la nuora Giulia e i nipoti Diego e Alex – fanno sapere dalla famiglia – ringraziano tutti coloro che lo vorranno salutare per l’ultima volta».

MOGADISCIO- ESPLOSIONE COINVOLGE DUE LINCE ITALIANI. NESSUNA CONSEGUENZA PER I NOSTRI

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foto di repertorio di un precedente evento

Mogadiscio 30 settembre. Nella tarda mattina di oggi, due VTLM Lince, appartenenti ad un convoglio di 3 mezzi italiani, sono stati coinvolti in un’esplosione al rientro da un’attività addestrativa a favore della Forze di sicurezza somale.

Al momento non si registrano conseguenze per il personale italiano.

Le cause dell’esplosione sono in corso di accertamento.
Nel mirino di un primo attentato ci sarebbe stata una base militare americana attaccata da un gruppo degli al-Shabaab somali. Le due autobomba avrebbero colpito la base di Balidogle a nordovest di Mogadiscio. Garowe Online . emittente locale internet, ha riferito di un secondo attacco a un convoglio militare «con a bordo militari italiani» che sarebbe stato colpito dall’esplosione di un ordigno vicino all’accademia militare Jaalle Siyad a Mogadiscio.

Il 2 ottobre 2018 un blindato italiano Vtml Lince venne danneggiato da una bomba attivata al passaggio del convoglio di cinque mezzi. Illesi i 4 militari a bordo.

Nella capitale della Somalia l’ambasciata italiana è stata riaperta solo nel 2014, dopo 23 anni. Il 2 luglio 1993 a Mogadiscio un attentato causò la morte di tre soldati dell’esercito italiano in missione di pace, ventitré i feriti.

I militari italiani operano nell’ambito della missione europea in SOMALIA (EUTM), finalizzata al rafforzamento del Governo Federale di Transizione somalo (TFG), attraverso la consulenza militare a livello strategico alle istituzioni di difesa somale e l’addestramento militare. La missione militare dell’UE opera in stretta collaborazione e coordinamento con gli altri attori della comunità internazionale presenti nell’area d’operazione come le Nazioni Unite, l’African Union Mission in Somalia (AMISOM) e gli Stati Uniti d’America.

I MUSULMANI IN ITALIA CHIEDONO LA CARNE MACELLATA CON LE LORO REGOLE.

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di Corrado Corradi

Leggo sui giornali che le comunità musulmane in Italia iniziano a chiedere la distribuzione di carne halal ai loro pargoli nelle scuole.
Attenzione, la questione del cibo halal non é una sfumatura da nulla.
Procedo a una breve specifica utile a capire quali possono essere le possibili ricadute qualora una tale richiesta trovasse accoglienza:
• il termine Halal indica cio’ che é lecito ed é contrapposto a Haram che è un divieto dalla marcata connotazione religiosa sancito dall’etica scaturita dal Corano ed è equivalente al nostro “sacrilegio”.
• E’ haram (sacrilego) bere vino, mangiare carne di maiale, riprodurre fattezze umane, introdursi nell’area dedicata alle donne, mangiare/bere/fumare/fare sesso durante il giorno nel mese di Ramadan.
• È halal (lecito) mangiare carne di animali uccisi solo secondo la ritualità islamica non vietati dall’interdetto coranico.
Cosi’, di primo acchito la questione «haram»/«halal» puo’ sembrare banale, tuttavia non é scevra da complicazioni e ricadute sociali se si tiene presente che per il musulmano é «haram» consumare carne non macellata secondo il rito islamico, il solo che la rende halal inquanto purificata sia in forza di un’abbondante evacuazione di sangue, sia grazie ad una precisa ritualità.
La consumazione di carne di bestie da macello (bovini, ovini, caprini) e di bestie da cortile (conigli e pollame) è lecita soltanto se la macellazione sia stata eseguita secondo le seguenti regole:
• il macellaio deve essere musulmano;
• l’animale da macellare, esclusivamente tramite sgozzamento, deve essere orientato in direzione della Mecca;
• il taglio della gola deve essere eseguito con la mano destra a mezzo di una lama affilatissima che permetta di recidere i vasi del collo con un solo taglio che deve avvenire alla base del collo se il collo è lungo (cammello, giraffa, struzzo, oca, etc) e nella parte più alta del collo se esso non è lungo (bovini, ovini, caprini);
• durante la preparazione dello scannamento l’animale deve essere trattato con rispetto accarezzandolo per tranquillizzarlo, deve essere fatto adagiare sul fianco sinistro, (teoricamente) in un luogo dove non ci siano tracce di sangue o bestie macellate in precedenza, onde evitare che l’odore del sangue lo agiti; le sue zampe devono essere legate ad eccezione di quella destra posteriore che deve essere lasciata libera per permettergli di muoverla, attività che secondo tali prescrizioni sarebbe suscettibile di tranquillizzarlo;
• il taglio, che deve avvenire profferendo la formula «bismillàh irrahmani irrahim – Allàhu-akbar!» non deve essere preceduto da stordimento dell’animale ;
• Nel caso in cui una di queste regole non fosse rispettata, la carne dell’animale macellato è da considerarsi «haram».

Quanto precede lascia intravedere non solo una non piccola complicazione nell’organizzazione dei macelli pubblici ma apre la porta ad una questione religiosa che, in forza della maggiore «determinazione» spirituale delle genti musulmane, é suscettibile di prendere il sopravvento; infatti, per certi aspetti il sopravvento é già stato preso se si conta che al fine di non urtare la suscettibilità delle comunità musulmana ed ebraica ci si premura di non servire carne di maiale nelle mense scolastiche, nelle fabbriche e nei pasti dei voli aerei.

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