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Channel: Congedati Folgore
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GLI UFO CI SONO DAVVERO? SI RINFORZA LA IDEA DELLA FORZA SPAZIALE DI TRUMP

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La marina americana conferma la bv volontà della Casa Bianca: ammettendo che gli UFO ci sono, convalida la necessità della creazione della forza di difesa spaziale.

Filmati di due anni orsono girati da aerei della marina militare americana sono stati definiti autentici e cioè si tratterebbe di veri Ufo (Unidentified Flying Object) o Uap (Unidentified Aerial Phenomena). Potrebbero appartenere a qualche potenza straniera? Potrebbero venire da spazi siderali? Non si sa ancora.
Di sicuro è “una minaccia per le operazioni e i piloti”. I tre filmati in questione, dei tanti disponibili sono stati classificati come “fenomeni aerei non identificati”. Sono stati ottenuti con sensori a infrarossi di tecnologia sofisticata e modernissima. A dicembre d 2017 e 2018, furono pubblicati da The Stars Academy of Arts & Sciences. In particolare modo si vede un bersaglio in volo che accelera piegando sul lato sinistro dell’inquadratura, in modo così rapido che i sensori non riescono a riposizionarlo.

LA DICHIARAZIONE DEL PILOTA

Si trattava di un “oggetto bianco, oblungo, rivolto verso nord, che si muoveva in modo irregolare”, ha raccontato nel 2017 il pilota in pensione della Marina Usa, David Fravor: “Mentre mi avvicinavo… ha accelerato rapidamente ed è scomparso in meno di due secondi”. L’oggetto in questione non aveva ali. Non era un elicottero, ha spiegato Fravor, “conosco bene la differenza tra un elicottero e quello che ho visto. Il tipo di movimento era completamente diverso. Quello che avevo davanti si spostava in modo estremamente brusco, come una pallina da ping pong che rimbalzava contro un muro”. Quell’oggetto aveva “la capacità di librarsi sull’acqua e quindi iniziare una salita verticale, da praticamente zero fino a circa 12 mila piedi, per poi accelerare in meno di due secondi, e scomparire”. Testimonianze del genere si raccolgono sin dagli anni 40, quando piloti americani avevano visto oggetti misteriosi avvicinarsi durante il volo e poi accelerare in un modo che nessun altro velivolo dell’epoca era capace di fare. Ma queste testimonianze sono sempre state archiviate senza alcun commento. Adesso sì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


HISTORY CHANNEL: GLI ALPINI ALLA RICERCA DI UN LORO CAPITANO PERITO TRA I GHIACCI NEL 1918

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Il capitano degli Alpini, Arnaldo Berni, morì in battaglia nel 1918. Il suo corpo non fu mai trovato. Ora una spedizione prova ad individuare il luogo che ne nasconde i resti.

L’alpino Capitano Berni, 101 anni fa moriva in un tunnel sul fronte più elevato della Grande Guerra;

La storia è in visione su History(in esclusiva su Sky al canale 407) il 30 settembre alle 21.50, firmata dal regista Matteo Raffaelli. Il titolo è evvocativo: “Il Capitano dei Ghiacci”, con la partecipazione dell’ Istituto Luce Cinecittà. anche il Corpo degli Alpini, con riprese che hanno toccato la quota di 3.700 metri di altezza, in un arco di tempo di circa 12 mesi.

Lza storia di Arnaldo Berni, capitano degli Alpini, prosegue ancora oggi.

Arnaldo Berni, ufficiale della 307 Compagnia Battaglione Sciatori Monte Ortler, cadde in battaglia il 3 settembre 1918: aveva soli 24 anni. Con i suoi uomini stava difendendo la posizione di Cima San Matteo, a ben 3.680 metri di altezza, che aveva strappato alle forze austro-ungariche alcune settimane prima, il 18 agosto. Ai primi di settembre le truppe nemiche contrattaccarono violentemente, sottoponendo i soldati italiani ad una pioggia di fuoco impressionante. Berni morì e il suo corpo non venne trovato, rimanendo probabilmente sepolto sotto i ghiacci.

Le ricerche del corpo iniziarono subito dopo la battaglia, ma non portarono ad alcun esito. Il tenente colonnello in pensione, guida alpina militare ed esperto di guerra Bepi Magrin, vuole trovarlo a tutti i costi.
Ex ufficiale, alpinista e istruttore a sua volta di alpinismo, consulente del Ministero della Difesa per la bonifica delle aree montane dai residuati bellici, Magrin accompagna lo spettatore di History sulle tracce del capitano Berni. Lo scioglimento dei ghiacci potrebbe portare alla luce segreti custoditi tra le montagne che furono teatro di quella battaglia. Due spedizioni sulla vetta del ghiacciaio dei Forni, il più grande d’Italia, ci portano nei luoghi impervi dove gli alpini conquistarono il San Matteo per poi riperderlo. Con l’intento di fare luce sulle molte domande ancora aperte a cento anni dall’inizio delle ricerche, l’esercito italiano e il Corpo degli alpini con Bepi Magrin hanno organizzato una missione ufficiale in quei luoghi per raccogliere ulteriori informazioni sul capitano degli Alpini.

Filmati rari provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà e immagini inedite del ritrovamento di corpi di soldati ormai mummificati raccontano un capitolo sensazionale della cosiddetta Guerra Bianca, la guerra in alta quota che fu una prerogativa italo-austriaca, unica nella storia militare di tutti i tempi.

Il capitano dei ghiacci è prodotto da Elena Lombardi e Marco Nereo Rotelli per Art Project con Istituto Luce-Cinecittà, produttore associato HF4, con il Patrocinio del Comune di Mantova e Associazione Mantova Film Commission, regia di Matteo Raffaelli, musiche di Marco Del Bene.

IMMIGRAZIONE INVASIVA ISLAMICA: LUPI O AGNELLI DIPENDE DA NOI

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di Corrado Corradi

Evitiamo di essere ridicolmente allarmisti, quelle aggressioni forbici o coltello in mano al grido di Allahu-Akbar ai danni di due nostri cittadini (un militare e un civile se non sbaglio) da parte di arabo-islamici isolati non sono atti jihadisti… il jihad é tutt’altra cosa:
• é un’azione militare spiritualmente meditata e tatticamente studiata, tutt’altro che improvvisata;
• mira al martirio e all’uccisione di quanti più infedeli é possibile uccidere;
• il «moujahid», prima di diventare tale si affida a un padrino che accerta la bontà dell’intenzione dell’aspirante jihadista e lo instrada tatticamente e spiritualmente;
• le azioni del moujahid vanno sempre a buon fine e fanno molto male.
Insomma il jihad é una cosa dannatamente seria, pianificata e non improvvisata, condotta con serafica calma e non d’impeto collerico.

Oltre ad evitare allarmismo di bassa lega, evitiamo anche di nasconderci dietro un dito e parliamo chiaro:

Quelle aggressioni appartengono alla stessa categoria di violenze più o meno gravi che si ripetono quasi quotidianamente (stupri o tentativi di stupro, furti, rapine, vessazioni varie) attribuibili alla tracotanza di uomini appartenenti a etnie (mi dicono che le razze sono state abolite), più di noi avvezze ad abbandonarsi a comportamenti violenti, che in preda ai fumi dell’alcol perdono ogni tabù fisico e morale, che sentono particolarmente forte la fregola sessuale, e che il nostro continuo «bidet» alla nostra coscienza per essere stati stati feroci crociati, rapaci colonizzatori e ora cattivi razzisti e xenofobi, unito al nostro continuo calar le braghe in ossequio all’obbligatorietà di un’accoglienza a senso unico, li induce a farsi lupi in mezzo a una popolazione composta da conigli e da donne facili; questo é il percepito di quelle persone, basta ascoltare quel che si dicono tra di loro nei capannelli in strada, nei bar o nelle moschee improvvisate, é tutta un’astiosa critica nei confronti dei nostri costumi: noi non siamo veri uomini e le nostre donne sono tutte «sgallettate».
A Roma, ad esempio, nei pressi della stazione c’é una moschea improvvisata contigua ad un bar dove i frequentatori della moschea hanno decretato il divieto per quel bar di distribuire bibite alcoliche… e poi ci sorprendiamo per la tracotanza degli immigrati islamISTI (uso il suffisso ISTI per indicare i militanti dell’Islam integralista).

Non si tratta di organizzarci per contrastare il jihad, a quello ci pensano (o ci dovrebbero pensare) le Forze dell’Ordine e gli OO.II.SS., si tratta di cambiare registro comportamentale civico, ossia: se li obblighiamo con inflessibilità a rispettare le regole di casa nostra, quelli li, che di fronte alla nostra debolezza si sentono lupi e si permettono comportamenti spavaldi e violenti, nel giro di poco tempo diventano agnelli.

IL 186mo REGGIMENTO PARACADUTISTI COMPIE 78 ANNI

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sopra: il comandante Federico Bernacca del 186mo Reggimento Folgore saluta la MOVM Gianfranco Paglia , a cui lo lega una vecchia amicizia

FOLGORE: CELEBRATO IL 78° ANNIVERSARIO DEL 186° REGGIMENTO

Siena 20 settembre 19 – Si è svolta questa mattina presso la caserma Bandini, sede del 186° reggimento paracadutisti FOLGORE, la cerimonia di commemorazione del 78° anniversario della costituzione del 186° reggimento di stanza a Siena.

La solenne cerimonia militare, a cui hanno preso parte le autorità civili, religiose e militari di Siena ha avuto inizio con la resa degli onori ai caduti e la deposizione di una corona d’alloro da parte del Prefetto di Siena, il Dottor Armando Gradone e del comandante del 186° reggimento il Colonnello Federico Bernacca.
Ed è proprio ai caduti ed ai loro familiari che il Comandante dedica una parte importante del suo discorso, “…se si parla di identità un doveroso pensiero va reso ai nostri caduti di tutti i tempi in guerra, in operazioni, in addestramento, nelle vicissitudini della vita. Nessuno più di loro può reclamare la patrimonialità di questa ricchezza spirituale. Valga a noi il compito di far si che nessuno di loro venga mai dimenticato. lo dobbiamo anche e soprattutto alle loro famiglie, molte presenti oggi, che con la loro testimonianza e costante vicinanza al reggimento ci ispirano ad essere tutti i giorni migliori come paracadutisti e come italiani”

Ad impreziosire la cerimonia, la presenza del Tenente Colonnello Gianfranco PAGLIA, Medaglia d’Oro al Valor militare già in forza al 186° reggimento.
Il 186° reggimento nasce 78 anni fa’ durante il Secondo Conflitto Mondiale, nel settembre del 1941, costituendo uno dei reggimenti della Divisione “FOLGORE”. Immediatamente schierato in Nord Africa dimostrava il proprio valore prendendo parte alla 2^ e 3^ battaglia di El Alamein; proprio in quest’ultima, grazie agli innumerevoli atti di coraggio e di eroismo collettivo, il nemico rese l’onore delle armi ai paracadutisti superstiti del 186° reggimento. Al termine del conflitto, in memoria di queste battaglie, fu tributata alla Bandiera di Guerra la più alta onorificenza, la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

“Da allora, molti dei ragazzi del 186° sono rimasti là, a presidio, per l’eternità, di un ideale di italianità immenso, tramandato ancora oggi a noi dalla nostra bandiera di guerra e dal nostro grido evocativo “FOLGORE””. Con queste parole il Colonnello Bernacca, dopo aver fatto un breve cenno sulla storia del reggimento, ha voluto ricordare il valore e il sacrificio dei tanti paracadutisti che hanno immolato la loro giovane vita in Nord Africa.

Dal secondo dopoguerra il reggimento ha preso parte a tutte le operazioni nazionali, a supporto della pubblica sicurezza, ed internazionali nell’ambito del mantenimento della pace e lotta al terrorismo. Proprio in questo periodo i paracadutisti di Siena sono impegnati nell’Operazione “Strade Sicure” a Firenze, Pisa e Livorno ed in diversi teatri operativi esteri.

FOLIGNO- NOTIZIE DAL 185mo ART PAR: IL TEN COL COCCO AL COMANDO DEL 1° GRUPPO VITERBO

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Il Ten. Col. Alberto Licci cede al Ten. Col. Massimo Cocco il Comando del 1° Gruppo “VITERBO”.
Foligno, 20 settembre 2019. Questa mattina, presso la caserma “Gonzaga del Vodice”, sede del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento al comando del 1° Gruppo “Viterbo”, unità operativa del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore” impiegata attualmente nell’Operazione “Strade Sicure” in Umbria e Marche come “Gruppo Tattico” .

I Paracadutisti Artiglieri, guidati dal Colonnello Mauro Bruschi, unitamente a personale del Reggimento Savoia Cavalleria (3°), del Reggimento Logistico “Folgore” e dal 28° Reggimento “Pavia”, hanno salutato il Ten. Col. Alberto Licci dopo un intenso anno trascorso insieme ed hanno dato il benvenuto al nuovo Comandante di Gruppo, Ten. Col. Massimo Cocco.
Il Ten. Col. Licci nel suo discorso di commiato, evidenziando l’alto spirito corpo e il sentito spirito di appartenenza che vige tra i paracadutisti, ha ringraziato il personale dei Reggimenti della “Folgore” che ha avuto alle dipendenze nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” ed in particolare i Diavoli Gialli del 185°, con cui ha lavorato alacremente per più di un anno, esaltandone la grande professionalità
Il Comandante del Raggruppamento Umbria Marche nonché Comandante del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore”, Colonnello Mauro Bruschi, durante il suo intervento ha posto in evidenza il profondo senso del dovere, la straordinaria comunione d’intenti e il non comune spirito di abnegazione ampiamente dimostrati dagli uomini e donne posti sotto la guida del Ten. Col. Licci, nel corso delle innumerevoli attività addestrative ed operative condotte sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale all’insegna del motto “Come Folgore Sempre e Dovunque”.
Il 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore”, a partire dal 28 giugno 2019, unitamente a personale proveniente dal Reggimento Savoia Cavalleria (3°), dal Reggimento Logistico “Folgore” e dal 28° Reggimento “Pavia”, nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” ha assunto la responsabilità di vari siti dislocati nelle città più importanti dell’Umbria e delle Marche, effettuando sinora 17 fermi, 3 Hard Arrest, 5 sequestri e oltre 30 interventi di Pronto Soccorso e Supporto alla Viabilità.
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IL 186mo ED IL 187mo REGGIMENTO PARACADUTISTI AL LANCIO IN GERMANIA PER LA SABER JUNCTION 19

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recensione di Antonello Gallisai

Paracadutisti italiani ezploratori del 186 ° reggimento paracadutisti della Brigata Folgore e una compagnia del 187mo reggimento sono stati lanciati nell’area di Hohenburg, in germani, durante Sabre Junction 19 presso il Centro di multinazionale di addestramento gestito dall’esercito americano a Hohenfels in Germania .
Sabre Junction 2012 è una esercitazione che coinvolge quasi 5.400 militari di 16 paesi alleati e nazioni partner nelle aree di addestramento dell’esercito americano in Germania. L’esercitazione ha avuto inizio il 3 settembre e si concluderà il 30 settembre 2019. E’ un addestramento ad alta intensità, progettato per valutare la prontezza della 173a Brigata paracadutisti nell’eseguire operazioni di terra in un modo congiunto e combinato e per incrementare il livello di l’interoperabilità con gli eserciti alleati e le nazioni partner partecipanti.
Dal sito della 173ma airborne:

La Brigata paracadutisti Folgore prende parte a questa esercitazione con un plotone esploratori del 186 Rgt, posto alle dirette dipendenze della Divisione come unità long range surveillance (LRS) e una compagnia del 187 Rgt par Folgore, embedded nel battaglione US 2-503 che, insieme al 1-503, rappresenta la capacità combat della 173^ Brigata.
Sopra e sotto : momenti del lancio del 18 sett.

CENTRO DI VALIDAZIONE DELL’ESERCITO: IL GENERALE DI BRIGATA MANLIO SCOPIGNO CEDE IL COMANDO AL GENERALE DI DIVISIONE CLAUDIO MINGHETTI

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CIVITAVECCHIA- Alla presenza del Sottocapo di SME, Generale C.A. Giovanni Fungo ( nella foto, al centr, ndr), il Generale B. Manlio Scopigno ( nella foto, a sinistra, ndr) lascia il comando del Ce.Si.Va. al Generale D. Claudio Minghetti

Venerdì 20 settembre, il Comandante del Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.), Generale di Brigata Manlio Scopigno, lascia il comando del Centro al Generale di Divisione Claudio Minghetti.

La cerimonia di avvicendamento si è tenuta alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito e Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, e di tutto il personale militare e civile in servizio presso la caserma “Giorgi” di Civitavecchia.

Al suo arrivo al Ce.Si.Va., il Generale Fungo, dopo aver ricevuto gli onori dal picchetto d’onore e aver salutato la Bandiera d’Istituto, ha presieduto, in qualità di massima autorità militare, alla cerimonia del cambio.

I tempi dettati dal protocollo hanno visto il Generale Manlio Scopigno prendere la parola per ringraziare tutto il personale del Centro per il significativo e professionale contributo fornito nel suo periodo di comando, leggere la formula di riconoscimento del nuovo Comandante, e infine consegnare la Bandiera d’Istituto al Generale Claudio Minghetti che ha assunto formalmente la carica di Comandante del Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito.

La cerimonia è quindi proseguita con un breve intervento del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, il quale, dopo aver evidenziato l’alto profilo professionale dei due Ufficiali Generali, ha espresso al nuovo Comandante ferviti voti per il nuovo e prestigioso incarico e al Comandante cedente le migliori fortune per l’importante incarico estero che a breve assumerà.

La giornata si è conclusa con la firma dell’Albo d’Onore nei locali della sala Convegno Unica del Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito.

Il Generale di Divisione Claudio Minghetti è giunto al Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito dopo aver ricoperto da luglio 2017 l’incarico di Comandante militare dell’Esercito in Sicilia.

TEAM FOLGORE- CHIUSA LA PRIMA GIORNATA DEL CORSO DI QUALIFICAZIONE “COMBAT MEDIC” PER 18 OPERATORI

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PISA- La giornata di corso di Sabato 21 settembre , durata dalle 8.30 del matino fino alle 00.30 del 22, ha messo volutamente sotto pressione i corsisti, sottoponendoli a continue alternanze di aula e prove pratiche all’esterno, simulando ogni situazione di emergenza a vari livelli di gravità. Due degli istruttori sono qualificatissimi , con esperienze dirette, in corso e pluriennali, nei teatri operativi di ogni parte del mondo.
Fanno parte dello staff dei docenti della scuola certificata NAEMT “Silent Croc” di Pistoia e prenderanno in carico tutti i corsisti futuri. Il livelo tecnico ed operativo degli istruttori unito alla attenzione e alla volontà dei corsisti, hanno generato un clima coeso e produttivo.

Domenica 22: sette ore di lezione ed esame finale. Seguirà il servizio conclusivo


MARKET GARDEN: UNA DELEGAZIONE DELLA FOLGORE AL LANCIO RIEVOCATIVO

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ARNHEM-NL- Centinaia di paracadutisti si sono lanciati ieri, 21 Settembre, per rievocare la gigantesca operazione Market Garden, che coinvolse in Olanda migliaia di paracadutisti di varie nazioni alleate contro la Germania.
Alla rievocaszione ha partecipato una delegazione di 45 paracadutisti della Folgore. Il capo missione è stato il colonnello Antonio D’Agostino, che ha appena ceduto il comando dell’Ottavo Reggimento Guastatori Paracadutisti, in procinto di assumere quello di un Reggimento di Guastatori


TERMINATO IL PRIMO CORSO COMBAT MEDIC SEGUITO DA TEAM FOLGORE E DA PARACADUTISTI IN SERVIZIO

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foto sopra: La consegna degli attestati del corso COMBAT MEDIC ai 18 paracadutisti, da parte del direttore del centro NAEMT denominato “Silent Croc”

PISA- 18 Paracadutisti di cui 5 in servizio, hanno conseguito il primo livello di Combat Medic (denominato AC – All Combatant), che firnirà agli operartori del Team nozioni avanzate di soccorso sanitrio. Ogni partecipante ha effettuato lezioni in aula ed immediate prove pratiche sotto stress -di giorno e di notte, ripetutamente e sempre sotto osservazione degli istruttori.
Si trattava di affrontare emorragie massive da trattare con ausili sanitari specifici, gravi fratture e ferite in ogni parte del corpo. Gli eventi trattati includevano conseguenze di crolli, esplosioni, fiamme e colpi di armi da fuoco o schegge e danni da IED.
Il corso è stato organizzato dalla “SILENT CROC”
Il pacchetto di “TCCC” è una metodologia di soccorso paramedico elaborata da operatori delle forze speciali americane e riconosciuta dalle forze armate della Nato, pur non avendo valore sanitario “civile” in Italia.
Il Team Folgore sta conducendo un esperimento pilota di protezione civile “speciale”, messo al servizio dell’ANPDI (di cui devono far parte i soci soccorritori) ed in prospettiva , della sua unità militare di riferimento, la Brigata Paracadutisti Folgore.
Il primo obiettivo raggiunto è la quello di fornire agli operatori la capacità di autosoccorso . essendo la loro missione quella di essere impiegati per ricognizioni in aree impervie ed isolate;
Si troveranno anche a fornire assistenza per stabilizzare i feriti in seguito a catastrofi naturali in attesa dei soccorsi.

Seguiranno un ampio servizio fotografico e approfondimenti per iscriversi al Team

TEAM FOLGORE PROTEZIONE CIVILE – CORSO TCCC- COMBAT MEDIC AC – I RINGRAZIAMENTI

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PARMA-Un altro tassello importante nella crescita tecnica del Team Folgore Paracadutsti Protezione Civile è stato aggiunto grazie al 1° corso di TCCC AC – Combat Medic , a favore di 18 operatori.
Il progetto di Protezione Civile del Team è un esperimento pilota di interesse ( e a disposIzione) della Presidenza Nazionale ANPD’I
I risultati sin qui ottenuti si devono anche al contributo indispensabile del Comando Brigata Paracadutisti Folgore, che il Team, costituito esclusivamente da soci ANPDI ed organico alla propria associazione, considera unità militare di riferimento e che ha autorizzato l’attività all’interno del Capar. Al corso hanno partecipato cinque paracadutisti in servizio, due dei quali già soci del Team. La speranza è di poter contribuire a radicare presso il Capar una attività didattica continuativa a disposizione sia degli operatori del Team che dei Paracadutisti in servizio. Un ringraziamento particolare va alla intera linea di comando del Centro di addestramento di paracadutismo, dal Comandante agli Ufficiali capo reparto e a tutti i paracadutisti da loro assegnati a dare assistenza al Team
Un ringraziamento “sanitario” va al Dr Massimo Azzaretto, coordinatore sanitario del Team, che ha impostato il dialogo con la Silent Croc e tenuto alcune lezioni in Aula.


PERCHE’ LA QUALIFICA TCCC AC
Raggiungere luoghi isolati in ogni modo, da terra e dal cielo, può comportare qualche infortunio agli operatori, i quali non deono impegnare risorse preziose per essere soccorsi a loro volta. Ecco il primo motivo della qualifica TCCC che sarà acquisita man mano da tutti gli operatori. Il secondo motivo: operare in isolamento, in aree impervie , in località difficilmente raggiungibili, in presenza di situazioni che di certo avranno carenza di mezzi, uomini ed elicotteri, perchè impegnati in soccorsi più urgenti, richiederà ai paracadutisti la capacità di stabilizzare eventuali feriti, mettendoli in condizione di essere raggiunti dai soccorsi secondari nelle migliori condizioni possibili.

LE IMMAGINI DELLA FOLGORE AL LANCIO RIEVOCATIVO DELLA OPERAZIONE MARKET GARDEN

FIRENZE- NELL’AREA ARRIVI DELL’AEREOPORTO C’E’ UN VISORE 3D DI LANCI COL PARACADUTE

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FIRENZE – Toscana Aeroporti e Skydive Dream hanno inaugurato un angolo dedicato al volo , a partire da oggi e fino al 4 ottobre, nella sala arrivi dell’aereoporto di Firenze.
I viaggiatori ed i curiosi potranno provare i visori di realtà virtuale che consentiranno di “vivere” un lancio col paracadute in tandem.

La società Skydive offrirà ai turisti più avventurosi un lancio in tandem “dal vivo” su Firenze. CLICCATE QUI PER INFORMAZIONI

LA STAZIONE DI EL ALEMEIN RICOSTRUITA IN MODELLINO DALLA DITTA ITALERI

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PARMA- La ditta ITALERI , bolognese, produce modellini in scala e diorami.
Nel caso della Battaglia di El Alamein mette in vendita un kit che ricostruisce -con un tasso di fedeltà e di dettaglio accuratissimo- la stazione di El Alamein e mezzi corazzati inglesi ed italiani. La foto sopra descrive il contenuto della confezione in vendita.

Per prenotarla:

BELGIO -UCCIDE LA RIVALE MANOMETTENDO IL SUO PARACADUTE. CONDANNATA A TRENT’ ANNI

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E’ stata condannata a trent’anni di carcere la donna che ha uccio la rivale in amore manomettendone il paracadute

La mattina di sabato 18 novembre 2006 un Cessna Caravn decollato dall’aerodromo di Zwartberg, lancia dieci paracadutisti.
L’istruttore Marcel Somers, Els Van Doren ed Els Clottemans hanno programmato un relativo. Le due Els sono grandi amiche ma c ondividono lo stesso amante Marcel. Els Van doren va allì’apertura , ma il paracadute non esce dalla sede e lo stesso accade all’emergenza.

Le probabilità che il paracadute principale e quello di riserva abbiamo un malfunzionamento congiunto è -come ha detto il perito del tribunale- «statisticamente non rilevante». Le funicelle di entrambi i paracadute erano state tagliate da una mano esperta, che conosce bene come funziona un paracadute.

Il processo si celebra soltanto nell’ottobre 2010. Clottemans ha riconosciuto di essere stata lei l’autrice di una serie di lettere anonime arrivate alla vittima, nelle quali le chiedeva di lasciare Marcel; le aveva scritte con i guanti e aveva incollato i francobolli con l’acqua, per non lasciare tracce di Dna. Però, in cento ore di interrogatori, non ha mai ammesso di averla uccisa. Da qui la mobilitazione popolare a syuo favore, perchè non vi è il superamento di ogni ragionevole dubbio.

sotto: la vittima a destra e la sua assassina, ai tempi del fatto.


LA BIELORUSSIA ISPEZIONERA’ BASI MILITARI ITALIANE E INGLESI

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Dal 23 al 27 settembre le forze armate bielorusse ispezioneranno basi ed aeroporti militari in Italia e nel Regno Unito, come o prevede il trattato Cfe (Treaty on Conventional Armed Forces in Europe), allo scopo di controllare che armi ed attrezzature militari siano presenti nelle strutture di monitoraggio nella quantità segnalata. Il piano rientra inoltre nel progetto di scambio di informazioni previsto dal Documento di Vienna del 2011 tra i 57 Stati partecipanti dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), un organismo nato per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa.

LA FOLGORE IN POLONIA ALLA GARA INTERNAZIONALE “ZDRZALKA 2019”

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Competizione internazionale per i Cavalieri paracadutisti

GROSSETO, 23 settembre 2019. Rientrata dalla Polonia la pattuglia del reggimento “Savoia Cavalleria” (3°) che ha preso parte nei giorni scorsi all’edizione 2019 della gara militare denominata “ZDRZALKA”.

Svolta presso la sede della 6^ Brigata Paracadutisti dell’Esercito Polacco a CRACOVIA, la competizione internazionale, intitolata al Gen. B. Marian ZDRZALKA, è una tradizione delle unità delle aviotruppe polacche alla quale partecipano ogni anno rappresentative di varie nazioni della NATO e di numerose unità polacche, compresa l’accademia militare.

L’edizione 2019 ha visto “Savoia Cavalleria”, in rappresentanza della Brigata “Folgore”, confrontarsi con unità paracadutiste Ceche, Canadesi e Olandesi. La struttura della competizione si è basata su 3 prove complesse, concepite e strutturate per mettere in risalto le caratteristiche fisiche e tecniche che le minori unità paracadutisti devono necessariamente possedere.

La prima prova ha visto i cavalieri paracadutisti cimentarsi nell’aviolancio da velivolo CASA c-295 sulla zona lancio di Biesko Biala, effettuando il riordinamento a tempo e successivamente una marcia di orienteering, coprendo una distanza di 10 km su terreno vario. La seconda prova ha previsto l’utilizzo delle armi individuali in dotazione ai paracadutisti polacchi ed il superamento di un percorso a ostacoli regolamentari con alcune difficoltà aggiuntive: i cinque componenti del team hanno dovuto infatti affrontarli legati tra loro alla caviglia destra e trasportando alcuni equipaggiamenti. La COMMANDO RACE sulla distanza di 11 km, con circa 30 ostacoli, sia naturali che artificiali, ha rappresentato la terza e conclusiva prova della competizione internazionale. La classifica finale ha visto il team di “Savoia Cavalleria” conquistare il secondo posto tra le pattuglie internazionali e raggiungere il nono posto nella classifica generale.

FERRARA- PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ARDITI D’ORO”

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La Nuova Ferrara
sezione: CULTURA-SPETTACOLI data: 24/9/2019 – pag: 30

Alla Casa della Patria si parla di Grande Guerra e degli “Arditi d’Oro”

Il giorno 25 Settembre alle 21 alla Casa della Patria (corso Giovecca 163, a Ferrara) si terrà un nuovo appuntamento dedicato alla storia e ai fatti relativi alla Grande Guerra. L’associazione culturale di ricerche storiche “Pico Cavalieri”, in collaborazione con l’associazione storico culturale Emilia Romagna al Fronte di Bologna presenteranno il libro “Arditi d’Oro. Le 20 Medaglie d’Oro al Valor Militare dei reparti d’assalto, 1917-’18”, saranno presenti gli autori Roberto Roseano, Monica Gasparotto Battaglia e Giacomo Bollini nel rispetto del principio: Ricordare la Grande Guerra: per diffondere, non disperdere e rendere tangibile la memoria”. La serata sarà ad ingresso libero e gratuito.

UDINE- CONFERENZA SULLE MISSIONI MILITARI – INTERVENGONO BERTOLINI E BILOSLAVO

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Messaggero Veneto ed. sezione: CRONACHE data: 24/9/2019 – pag: 21

Missioni internazionali delle forze armate «Sono un’eccellenza»

Un incontro che nasce dalla volontà di far conoscere all’opinione pubblica una realtà che, secondo gli organizzatori, non viene rappresentata per il suo valore reale: le missioni internazionali delle forze armate italiane all’estero. Ieri pomeriggio, all’Ambassador palace hotel di via Carducci, Renzo Tondo, membro della commissione difesa della Camera dei Deputati, ha proposto l’incontro “Le missioni internazionali delle FF.AA italiane: un’eccellenza del nostro Paese”. Sono intervenuti Marco Bertolini, già comandante delle Forze Speciali Interforze, Fausto Biloslavo, giornalista, ed Enzo Cainero, che ha parlato dei tanti interventi umanitari che l’Associazione nazionale alpini del Fvg ha garantito in giro per il mondo a favore delle popolazioni bisognose. «Siamo il secondo Paese al mondo per uomini e mezzi, dopo gli Stati Uniti – ha spiegato Tondo -. Siamo impegnati dalla Libia al Libano passando per l’Afghanistan, Mali, Lituania, Kosovo e Bosnia. Come membro della commissione difesa ho promosso questo incontro perché c’è ancora un atteggiamento di forte antimilitarismo, alimentato dalla sinistra. Dovremmo essere fieri delle nostre forze armate, che rappresentano una vera e propria eccellenza nel mondo». Non è mancato un passaggio polemico sulla vicenda del generale Stano (all’epoca dei fatti comandante della Brigata Sassari), che dovrà risarcire le famiglie delle vittime dell’attacco terroristico di Nassiriya. «Abbiamo la percezione – ha detto Tondo – che lo Stato si sia lavato le mani. Siamo profondamente contrari rispetto alla decisione della Corte di Cassazione, che ha confermato la condanna della Corte d’Appello di Roma». —

IL DIARIO STORICO DELL’ECCIDIO DI CEFALONIA SCRITTO DA UN UFFICIALE SOPRAVVISSUTO

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La Spezia – Ermanno Bronzini, che doo la guerra fu scienziato biologo, durante la guerra invece era a Cefalonia con la Divisione Acqui , sopravvissuto con altri 37 ufficiali. Era addetto all’Ufficio operazioni del comando di Divisione e annotò a partire dall’8 settembre 1943 le trattative tra il generale Gandin e il comando tedesco.
La testimonianza di Bronzini, classe 1914 deceduto nel 2014, è in libreria

La battaglia di Cefalonia. Diario di un reduce
di Ermanno Bronzini

Editore: Il Mulino
Collana: Intersezioni
A cura di: E. Aga Rossi
Data di Pubblicazione: settembre 2019
EAN: 9788815284150
ISBN: 881528415X
Pagine: 130

La Divisione Acqui ha perso migliaia di uomini in quindici giorni. Dei pochi soldati italiani che si erano salvati, prima dal massacro, poi dall’affondamento delle navi, due terzi furono mandati nei campi di prigionia europei, e un terzo fu tenuto prigioniero sull’ isola obbligato al lavoro coatto. Non mancarono atti di sabotaggio e collaborazione con i partigiani della resistenza greca. I superstiti rimasti sull’isola rientrarono in Italia nel novembre dello stesso anno su navi inglesi e con l’onore delle armi. ?

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