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Channel: Congedati Folgore
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IL PROGRAMMA DIFESA DEL NUOVO (EVENTUALE) GOVERNO

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Grazie alla recensione di Antonello Gallisai, pubblichiamo Il programma “difesa” del “contratto” in fase di presentazione al Presidente Mattarella da parte del movimento 5 stelle e della Lega

DIFESA
Al fine di migliorare e rendere più efficiente il settore risulta prioritaria la tutela del personale delle Forze Armate (sottolineando l’importanza del ricongiungimento familiare) ed un loro efficace impiego, per la protezione del territorio e della sovranità nazionale.

È imprescindibile la tutela dell’industria italiana del comparto difesa, con particolare riguardo al finanziamento della ricerca e dell’implementazione del know how nazionale in ambito non prettamente bellico. Progettazione e costruzione navi, aeromobili e sistemistica high tech.

È inoltre necessario prevedere nuove assunzioni nelle forze dell’ordine (Carabinieri per la Difesa) con aumento delle dotazioni e dei mezzi.

È opportuno rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle singole missioni internazionali geopoliticamente e geograficamente, e non solo, distanti dall’interesse nazionale italiano.

Infine, ci impegniamo a razionalizzare lo spreco di risorse nelle spese militari anche con riferimento alla riforma del patrimonio immobiliare dismesso


ANPDI E TEAM FOLGORE: IMPEGNATIVA ESERCITAZIONE “AVIO” E DI PRONTEZZA CON LA BRIGATA FOLGORE

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foto: Poggio Rusco- Aprile 2018 – paracadutisti del Team che hanno effettuato sia la pattuglia guida che il lancio del Team Folgore in ricordo del lancio di guerra dei predecessori del 185mo e 183mo Reggimento Nembo

PARMA- Il Team Folgore in collaborazione con ANPDI Monza , con il patrocinio della presidenza Nazionale ANPDI e
l’autorizzazione del Comando Brigata Paracadutisti Folgore, effettuerà una impegnativa esercitazione di protezione civile ad alto tasso operativo. Sarà assistita dalla compagnia aviorifornimenti del Centro di addestramento di Paracadutismo che accoglierà i 22 paracadutisti del Team ( provenienti da Brescia, Lucca e Parma, ndr) nei propri hangar per condizionamento carichi ed un approfondito briefing operativo.

Saranno usati tre automezzi leggeri della colonna mobile Emilia Romagna guidati da paracadutisti del Team, tra cui un land rover defender . Si aggiunge anche una ambulanza tecnologica di protezione civile con a bordo rianimatori abilitati. Porteranno a Pisa due quad e due moto che saranno condizionate al lancio insieme ad altri materiali utilizzabili per stabilire un “posto comando” aviolanciato, con scopi di ricognizione ed assistenza alla popolazione (i materiali del kit: tenda leggere da 6 posti, taniche , generatore di corrente da 1,5 kw, materiale sanitario di primo impiego etc) .
Nella stessa giornata ci sarà anche un aviolancio di una delle due pattuglie guida qualificate, su una zona della provincia pisana che, nella realtà, equivarrebbe ad uno di quei tanti centri che , di solito, non possono essere raggiunti in tempi rapidi a causa della vastità e gravità dell’evento e la conseguente carenza di mezzi, elicotteri e uomini.
In quella occasione avverrà l’aviolancio speditivo a vista, con aviorifornimento dei materiali utili per l’allestimento della zona per l atterraggio dei carichi. Una volta a terra, in tempi rapidissimi dovrà arrivare il “pronto” alla centrale che , nella realtà , dovrebbe dare immediatamente luogo al decollo del velivolo per l’aviorifornimento di supporto alla popolazione, gestito a terra dal Team..

Seguirà un ampio servizio video fotografico .

Il Team Folgore paracadutisti divisione protezione civile ha in corso un esperimento pilota approvato dalla Presidenza Nazionale ANPDI, con la attenzione della Brigata Folgore. Secondo il piano di sviluppo proposto, il Team utilizzerà la capillarità della sezioni ANPDI sul territorio nazionale per:
PREVENZIONE conoscere profondamente i propri territori, fare ricognizioni periodiche individuando le aree in prossimita di centri abitati che rischiano di rimanere isolati in caso di grandi calamità,individuando aree idonee per aviorifornimento, aviolancio o eli atterraggio, facendone un censimento con precise schede tecniche che confluiranno in una banca dati elettronica a disposizione della Protezione Civile Nazionale

AZIONE A TERRA Si addestra con periodiche esercitazioni in aree impervie ( aviolancio e aviorifornomento) , con corsi di topografia e per pattuglia guida con equipaggiamenti tecnici ( segnalazioni, rilevamenti meteo etc ) e standard di trascrizione dei dati identici a quelli militari in previsine di possibili inter operabilità in presenza di grandi emergenze.
AZIONE IN VOLO – EFFETTUA lanci speditivi di una pattuglia guida in aree impervie, senza assistenza logistica a terra, per simulare interventi immediati di ricognizione e soccorso di popolazione in pericolo.
DIVULGAZIONE DELLO SPIRITO DI ARDIMENTO E DELLA INIZIATIVA PARACADUTISTICA A DISPOSIZIONE DELLA COMUNITA’ Si impegna a divulgare presso i giovani la cultura dell’ardimento al servizio della Nazione, come avvenuto a Pisogne ( Brescia) il 5 Maggio scorso con la esercitazione Civicamente Giovani (LEGGETE QUI) , che ha coinvolto 90 ragazzi e ragazze in una tre giorni di attività di ricerca e soccorso in lago e in montagna, culminate con un lancio “antincendio”.

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VAGLI- LUCCA: UNA STATUA DEDICATA AGLI INCURSORI PARACADUTISTI VICINO AL PONTE SOSPESO DEI FANTI DI MARINA

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Il sindaco di Vagli di sopra,Mario Puglia, il paese sommerso da un lago artificiale (vedere sotto) , è un personaggio originale che non perde occasione per richiamare turisti: a Luglio dedicherà due statue , rispettivamente a Putin e Trump, nei pressi del ponte sospeso Fanti di Marina ( voleva intestarlo a La Torre e Girone, ndr) che è al centro di una specie di mostra di statue dedicate ai personaggi più disparati e ad alcuni corpi dell’esercito. Mario Puglia ha annunciato che il 24 giugno, sarà inaugurata una opera in marmo da 12 tonnellate che raffigurerà un aereo con il portellone aperto e un incursore pronto al lancio. Sarà l’occasione per festeggiare il 75° anniversario delle operazioni condotte in Africa settentrionale e Sicilia dagli Arditi Distruttori del X Reggimento della Regia Aeronautica. Previsto anche il lancio di paracadutisti del 17° Stormo Incursori sul lago.

***VAGLI è il lago artificiale più grande e probabilmente più suggestivo del centro Italia. Sotto 70 metri d’acqua nasconde un piccolo paesino medievale, quello di Fabbriche di Careggine: la sua storia si è interrotta nel 1953, anno in cui gli abitanti furono costretti a lasciare le loro case e a trasferirsi in una zona limitrofa per fare spazio appunto al Lago di Vagli. Nel 1947 infatti, il torrente Edron andò a confluire nella diga (gestita prima da SELT Valdarno ora dall’Enel) sommergendo non solo il piccolo centro abitato di Fabbriche di Careggine ma anche altri piccoli borghi della Garfagnana (Piari e Piantano). Il lago di Vagli rappresenta il bacino idroelettrico più grande della Toscana le cui acque, oltre produrre circa 100 milioni di chilowattora da fonte rinnovabile attraverso la centrale Enel di Torrite, contribuiscono ai fabbisogni irrigui e idropotabili della valle del Serchio.

JOINT STARS: COMPLESSA ESERCITAZIONE INTERFORZE DEL COI – PARACADUTISTI DAL CIELO- SAN MARCO DA ELICOTTERI – AERONAUTICA IN ATTACCO

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Decimomannu- Reparto Sperimentale e di Standardizzazione al Tiro Aereo (R.S.S.T.A.) dell’Aeronautica Militare-
Si i è conclusa mercoledì scorso la parte “sul terreno” dell’esercitazione Joint Stars 2018 (JS18), prganizzata e gestita direttamente dallo Stato Maggiore della Difesa per il tramite del suo “braccio operativo”, ovvero il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI).Il coordinamento è stato a cura del generale di Divisione Giovanni Maria Iannucci, già comandante della Folgore

La Difesa ha testato le capacità operative delle Forze Armate per elevare il già alto grado grado di interoperabilità.
Condizione, quest’ultima, che il generale Iannucci persegue sin dai tempi del suo comando alla Folgore.

Il Comandante Operativo di Vertice Interforze, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone ha riassunto con chiarezza gli scopi della complessa operazione: “l’obiettivo principale è stato quello di conseguire il maggior livello possibile di interoperabilità delle Forze Armate, con un intelligente uso di tutte le specialità per raggiungere un obiettivo comune grazie anche allo sviluppo ed all’integrazione di procedure comuni”.

Nella giornata finale le fozrze hanno compiuto un evento tattico complesso che ha coinvolto ogni componente delle Forze Armate e unità dell’US Marines Corps. Per due settimane 2000 militari, più di 25 tra velivoli ed elicotteri, decine di mezzi terrestri, navali ed anfibi sono stati impegnati in intense attività diurne e notturne.

NELLE MISSIONI FUTURE LE FORZE SARANNO SEMPRE PIU’ INTEGRATE
La Joint Stars 2018 addestra i comandi e le forze ALLE operazioni nazionali, multinazionali e di coalizione. Esercito Italiano, Marina Militare e Aeronautica Militare , confividendo le risorse e spingendo sulla componente dell’interoperabilità riescono ad ottenere risultati eccellenti con economie di scala facilmente immaginabili.

La prima fase appena conclusa, ha collegato tra loro le esercitazioni “Golden Wings” dell’Esercito Italiano, “Mare Aperto” della Marina Militare e “Vega 18” dell’Aeronautica Militare e l’esercitazione “Ramstein Guard 6-2018” condotta dalla NATO.

Diversamente dalla precedenti edizioni, i Comandi e le unità in addestramento sono state messe di fronte a ulteriori difficoltà, poiché lo scenario d’impiego ha previsto la simulazione d’intervento in un ambiente caratterizzato da minacce cibernetiche e da quelle chimico-biologiche e radioattive (CBRN). La Difesa italiana è responsabile, per tutto il 2018, della gestione della NATO Response Force,: per questo motivo sono state testate anche le capacità delle unità militari italiane inserite nella NATO Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), cioè la forza di intervento rapido dell’Alleanza Atlantica, vera e propria “punta di lancia” della struttura NATO di risposta alle crisi internazionali.

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MONTAGNANA: I MIGLIORI D’ITALIA ( E NON SOLO) IN GARA DI LANCIO DI PRECISIONE

CORSO MARESCIALLI “CERTEZZA”: DOPO TANTO ZAINO E’ ORA DI GUERRA SIMULATA

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Viterbo, 21 maggio 2018. E’ iniziato presso la Caserma “Soccorso Saloni”, sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, l’addestramento degli Allievi Marescialli del XX Corso “Certezza” mediante il Sistema di Simulazione VBS (Virtual Battle Space),per apprendere procedure tecnico tattiche tipiche delle minori unità, garantendo al contempo elevati standard addestrativi.
Il progetto VBS ha lo scopo di fornire un Sistema di Simulazione per l’addestramento sui sistemi d’arma e sulle armi individuali e di reparto in un ambiente terrestre riprodotto virtualmente, essendo in grado di addestrare un team mediante esercitazioni per il singolo soldato,la squadra ed il plotone.
Il Sistema ha un simulatore virtuale,gestito dalla applicazione software VBS3 che si interfaccia con altri sistemi. Il sistema permette di creare scenari terrestri ad-hoc per l’addestramento procedurale necessario alla valutazione e verifica delle capacità di reazione e decisionali dell’Allievo. Grazie alla potenza crescente dell’hardware, i sistemi di simulazione permettono una sempre maggiore verosimiglianza con la realtà e consentono di utilizzare gli ambienti virtuali per addestrare efficacemente il personale ed analizzarne le reazioni anche di fronte a condizioni estreme.
La Scuola Sottufficiali dell’Esercito ha il compito di formare Marescialli Comandanti di plotone e Marescialli con specializzazione “Sanità”. L’iter formativo si sviluppa coniugando una didattica di livello universitario con un’intensa attività ginnico-sportiva unitamente ad un impegnativo programma di attività militari, teoriche e pratiche, svolte in sede, in aree e strutture addestrative sul territorio nazionale.

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KOSOVO- ANPDI VITERBO IN VISITA ALLA MISSIONE A GUIDA 185mo REGGIMENTO ARTIGLIERIA PARACADUTISTI

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Belo Polje – 21 maggio 2018. Il Contingente italiano del Multinational Battle Group West (MNBG-W) ha recentemente ricevuto la visita di una delegazione della sezione viterbese dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (A.N.P.d’I.).

Il presidente della locale sezione dell’Associazione Paracadutisti, Avvocato Giovanni Bartoletti, ha voluto porgere il proprio saluto ai militari del MNBG-W, attualmente a guida italiana, su base 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore”, visitando inoltre i luoghi direttamente protetti dal personale militare di stanza in Kosovo.

Tra i componenti della c delegazione, in qualità di direttore tecnico della sezione, anche la Medaglia d’Argento al Valor Militare, Luogotenente in congedo Giampiero Monti, che ha sottolineato l’encomiabile impegno del Contingente italiano impegnato nell’operazione “Joint Enterprise” sin dal 1999.

Durante l’incontro con il Contingente, il Comandante del MNBG-W, Colonnello Ettore Gagliardi, ha ricordato il profondo legame che unisce le Unità della “Folgore” con la città di Viterbo, dove risiedono le radici storiche del Paracadutismo Italiano.

Il MNBG-W, composto da Unità Italiane, Slovene, Austriache e Moldave, in ottemperanza a quanto stabilito dalla risoluzione delle Nazioni Unite 1244, garantisce la libertà di movimento dei cittadini del Kosovo, assicurando un ambiente sicuro e protetto all’interno del territorio Balcanico.

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GLOBAL CAPACITY: NONO REGGIMENTO E COMFOSE IN ADDESTRAMENTO NEL PISANO

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PISA- Il COMFOSE ha programmato un intenso addestramento chiamato “Global Capacity” nell’entroterra pisano e nei pressi del mare che impegnerà il reggimento d’assalto Col Moschin e il 185mo RRAO, gli alpini paracadutisti Rangers di Verona, il 28/o reggimento Pavia di Pesaro e il terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali Aldebaran di Viterbo. L’attività addestrativa simulerà anche operazioni antiterrorismo.
Seguiranno immagini e commenti.

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AEREOPORTO DI FANO: CENTO ANNI DELL’AEREOPORTO FESTEGGIATI INSIEME ALLA CITTA’

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FANO – Una due giorni con il cielo fanese tinto di tricolore. E’ stato un successo pieno il primo raduno nazionale delle pattuglie civili, arrivate a Fano per festeggiare il centenario dell’aeroporto della Fortuna, un appuntamento a cui hanno partecipato non solo gli appassionati di aeronautica, ma anche tante famiglie, che sono arrivate nel parco dell’aeroporto per godere sia lo spazio verde sia lo spettacolo degli aerei, oltre 150 in totale , che volavano in formazione. “Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione – spiega il Sindaco Massimo Seri, presente anche questa mattina – ho sempre detto che l’aeroporto di Fano è un gioiellino, in questi due giorni ha scintillato di una luce nuova, sono molto contento del fatto che molti fanesi siano venuti a passare qualche ora in quest’area che è un bene di tutti e che può fare il bene di tutti”. Raggiante anche il presidente degli albergatori Luciano Cecchini. “Gli alberghi hanno lavorato bene con tutte le pattuglie e gli appassionati che sono arrivati a Fano per il raduno – spiega – il tempo ci ha aiutato e siamo molto soddisfatti”. Uno sforzo enorme quello dell’Aero Club Fano che ha organizzato l’evento, ma ripagato dalla presenza del pubblico e di una organizzazione che ha curato ogni dettaglio per fare in modo che tutto si svolgesse senza intoppi e in piena sicurezza. Particolarmente applaudito il passaggio della pattuglia romana Infinty, 12 velivoli che hanno tenuto con il naso all’insù migliaia di persone e che ha salutato la città con un tricolore nel cielo. Applausi anche per le pattuglie di casa, il Fly Fano team, coordinato dal Generale Amedeo Magnani, la Yak Italia, capitanata dal comandante Carlo Mariani, e la 27 Aerobatics del pilota Paolo Sapignoli, impegnata anche nella raccolta fondi per l’acquisto di macchinari destinati all’ospedale di Fano. Ma bellissimi sono state anche i voli delle pattuglie Vega, Blue Circe, Fly Roma, Umbria Sport Fly, senza dimenticare i lanci dei paracadutisti dell’Ali Marche. Straordinaria la presenza di tante eccellenze della tecnica italiana. A partire dal colossale HH101 del 15° stormo di Cervia, elicottero di ultimissima generazione che espleta più ruoli tra i quali quello di supporto sereo alle operazioni speciali, quello di “Slow Mover Interceptor” (intercettazione di aeromobili lenti) nonché di Personnel Recovery, ossia del recupero di persone, civili e militari, in situazione di difficoltà in aree di crisi. Queste capacità permettono al 15° Stormo, che ha in forza anche un pilota fanese di grande esperienza come il Tenente Colonnello Verner Rosati, di soddisfare gli elevati standard richiesti dalle organizzazioni internazionali delle quali l’Italia è parte. L’HH-101A ha una elevata capacità di sopravvivenza in zona ostile grazie ad un evoluto sistema integrato di autoprotezione. Ha la capacità di galleggiamento che permette di aumentare le probabilità di sopravvivenza dell’equipaggio in caso di atterraggio forzato o di ammaraggio di emergenza. Ha un raggio d’azione particolarmente ampio, data la capacità di rifornimento in volo e si caratterizza inoltre per l’alto grado di manovrabilità che gli permette di sostenere il tipico volo tattico a bassissima quota. Una serie di caratteristiche molto apprezzate da chi ha potuto toccarlo con mano, visitarlo al suo interno per poi assistere al decollo, che ha spostato una massa d’aria enorme, e alle manovre sulla pista, che spesso avvengono di notte per addestramento proprio all’aeroporto di Fano. Molto apprezzate anche le moto Benelli messe a disposizione dal Museo di Pesaro e tutte le attività di intrattenimento, per un appuntamento che ha avuto il sigillo delle istituzioni, prefetto Carla Cincarilli in testa, che ha partecipato alla cerimonia di scopertura della targa intitolata ai fratelli Omiccioli, che ha dato il via all’iter ufficiale di ridenominazione dell’aeroporto. L’appuntamento è per il 2019 con il 2° raduno nazionale delle pattuglie civili italiane.

ROMA- SI PRESENTA IL LIBRO SUL GENERALE GIANFRANCO CHITI DIVENTATO CAPPUCCINO

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ROMA- 23 maggio, alle ore 17,30, presso il Museo Storico dei Granatieri di Sardegna (piazza Santa Croce in Gerusalemme 7,San Giovanni – Roma), verrà presentato il libro del sen. Vincenzo Manca su Gianfranco Chiti. Il volume verrà presentato in anteprima a Roma alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Salvatore Farina, che ha annunciato la sua partecipazione anche in rappresentanza del capo di Stato Maggiore della Difesa, insieme con generali del Comando anche della Marina e dell’Aeronautica Militare, oltre a numerose altre autorità, fra cui il cardinale Francesco Monterisi.

Il generale Gianfranco Chiti

Ufficiale nel Regio esercito fu medaglia al valor militare, a soli 21 anni, nella Campagna di Russia; sotto la RSI si rese protagonista di episodi di pietà cristiana nei confronti di perseguitati; con la Repubblica Italiana divenne generale di brigata dei Granatieri di Sardegna e rivestì incarichi di primo piano nelle Scuole Militari e in Alti Comandi fra cui lo Stato Maggiore dell’Esercito a Roma. Congedatosi nel 1978, dal 1982 divenne sacerdote e prese i voti nell’ordine dei Padri Cappuccini, ad Orvieto, da lui restaurato. Morì 20 novembre 2004.
La chiesa gli ha ricnosciuto il talento di “Servo di Dio”,
Nato il 6 maggio 1921, a Gignese (Verbania) da famiglia benestante nel 1936 entrò al Collegio Militare, frequentando dal 1939 l’Accademia Militare di Modena. Nel 1941 ha solo vent’anni, fu ferito agli occhi da una granata, nel 1942 fu volontario in Russia col grado di tenente. L

Congedatosi nel maggio 1978, decide di abbracciare il saio francescano e il 12 settembre 1982 è ordinato sacerdote nella cattedrale di Rieti. Dona tutti i suoi beni all’Ordine dei Cappuccini, facendosi povero tra i poveri. Inviato nel Convento San Crispino di Orvieto, si fa carico del suo restauro, a partire dal 1990. Ed è qui, che attraverso una vita altrettanto operosa, umile e generosa, sempre al servizio di Dio e degli altri, padre Gianfranco Maria – questo il nome sceltosi da frate –, si è conquistato quell’esercito di devoti e di figli spirituali che, costituitisi in Associazione, hanno chiesto a gran voce, con la benedizione dell’autorità della Chiesa di Orvieto e della Provincia dei Frati Cappuccini, l’apertura del procedimento di Beatificazione e Canonizzazione.

Vincenzo Ruggero Manca (Carmiano, Lecce, 1934) con il grado di Generale di Squadra Aerea è stato al vertice di una Direzione Generale del Ministero della Difesa. Già Comandante Generale delle Scuole dell’Aeronautica Militare, ha assunto il Comando della III Regione Aerea con sede a Bari. Lasciato il servizio attivo per raggiunti limiti d’età, nel 1996 è stato eletto Senatore della Repubblica. Per tutta la XIII Legislatura (1996-2001) è stato capo gruppo in Commissione «Difesa» e vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e sulle stragi. Ha scritto questo libro come tributo di riconoscenza al suo professore di Matematica e, in seguito, direttore spirituale.

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PICCOLI FOLGORINI CRESCONO ( E GAREGGIANO FORTE)

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LIVORNO- Un’altra grande soddisfazione per tutta la ASD Esercito-187 Folgore di Livorno si è aggiunta per il brillante risultato ottenuto la scorsa domenica, al “Trofeo Coni” , dedicato alla classe degli Esordienti (per in nati del 2005 – 2006) nella specialità del kumite (combattimento a contatto controllato), presso l’impianto sportivo di Firenze.
Il Trofeo Coni è articolato in 2 fasi:
1) la fase Regionale, attraverso lo svolgimento del campionato individuale;
2) la fase Nazionale, attraverso la disputa del campionato a squadre.

I due folgorini schierati dalla ASD, Emma Frizzi per il femminile (nella categoria peso 42 kg) e Andrea Bozzi (nella categoria peso 61 kg), hanno conquistato entrambi la medaglia d’oro, Bozzi addirittura riconfermando il suo primo posto per il secondo anno consecutivo.
Frizzi e Bozzi, sono entrati a far parte della squadra, composta da 5 elementi (3 maschi kg 40,50,61 e 2 femmine kg 42,53) che rappresenterà il Coni Toscana per il Karate FIJLKAM, alla finale Nazionale che si svolgerà presso l’impianto sportivo di Rimini dal 20 al 23 settembre.

INIZIA IL PROCESSO DI “DEMILITARIZZAZIONE” DELLE VOCAZIONI ANCHE IN GUARDIA DI FINANZA. ENTRANO I CIVILI

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Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale n. 38 del 15 maggio 2018 – è stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 380 allievi finanzieri: 335 del contingente ordinario e 45 del contingente di mare. Il concorso è aperto, in misura percentuale per 85 posti, anche ai civili. ovvero che non sono transitati, prima, nei corpi armati dello Stato.

Al concorso possono partecipare: 1. i volontari in ferma prefissata di un anno (c.d. “VFP1”) che abbiano svolto, alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda di partecipazione, almeno sette mesi in tale stato, ovvero in rafferma annuale (c.d. “VFP1T”), in servizio. I candidati in servizio in qualità di volontari in ferma prefissata di un anno (c.d. “VFP1”) devono, comunque, aver completato tale periodo alla data dell’effettivo incorporamento; 2. i volontari in ferma prefissata di un anno (c.d. “VFP1”) in congedo che abbiano completato la relativa ferma, ovvero in ferma quadriennale (c.d. “VFP4”) in servizio o in congedo; 3. i cittadini italiani, anche se non appartenenti alle predette categorie, che abbiano, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, compiuto il 18° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età.

Ai fini della presentazione della domanda di partecipazione é necessario essere in possesso: del diploma di istruzione secondaria di primo grado, per i posti riservati ai volontari delle Forze armate; del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute, per gli altri posti a concorso. Possono partecipare anche coloro che, pur non essendo in possesso del previsto titolo di studio, lo conseguano nell’anno scolastico 2017/2018.

La domanda di partecipazione al concorso, da presentare entro le ore 12.00 del 15 giugno 2018, dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.

I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (“P.E.C.”), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione. Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.

GLOBAL CAPACITY: IL NONO ED IL COMFOSE IN ADDESTRAMENTO MULTISCOPO – LE PRIME IMMAGINI

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SAN ROSSORE-PISS- E’ iniziato dalla Base a mare degli Incursori del Non Reggimento,l’addestramento denominato “Global Capacity” che vede coinvolte le forze del Comfos: Nono Reggimento Col Moschin, 185mo RRAO, 4° Rangers alpini, 28mo Pavie ed il terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali Aldebaran di Viterbo. L’attività addestrativa riguarda le attività “tipiche” delle Forze Speciali, incluso l’antiterrorismo

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PORDENONE: MARCIA SULLE ALPI

IL GENERALE ARTIGLIERE PARACADUTISTA FRANCO DARIO SI E’ SPENTO IERI A LIVORNO

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LIVORNO – Abbiamo ricevuto il tristre annuncio della scomparsa del
Gen. D. a.par. Franco Dario.

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Il Comandante Dario, ( nella foto , a destra, con il Figlio  Giovanni ,attualmente  generale paracadutista), dopo aver espletato il suo periodo di Comando a tutti i livelli nel 185° Gr. Art. Par. “VITERBO”, ricoprì incarichi di rilievo nell’ambito dello S.M. della Brigata Paracadutisti “FOLGORE” fino al Comando dell’ Artiglieria del VII CMT.

I subalterni che lo hanno conosciuto hanno conservato negli anni un grande affetto verso quella figura di Ufficiale dal raro tratto umano, e questo lo si notava a tutte le cerimonie della famiglia Folgore, dove era da tutti complimentato.

Il Comandante Dario ci ha lasciato ieri sera, mentre in città veniva celebrata la Festa di S. Giulia, Patrona della città di Livorno. Adesso il Comandante si è allontanato dal mondo e libero da ogni timore ci indica il noto percorso senza impedimenta per stare alla ruota dei nostri Folgorini.

Alla Gentile Consorte e al figlio Giovanni Dario, Generale in servizio, giungano le più sentite condoglianze da tutti noi che abbiamo avuto l’onore di conoscerlo e seguirlo per anni coll’azzurro gladio alato sui baveri.

I funerali si terranno domani 24 maggio, nel pomeriggio, partendo dalla cappella mortuaria dell’HC di Livorno.

 

P.F.

Per le eventuali condoglianze:

Famiglia Dario,via Forte dei Cavalleggeri, 28

57127 LIVORNO.


RASSEGNA STAMPA: LA NAZIONE PARLA DELLA ESERCITAZIONE ANTITERRORISMO DEL NONO REGGIMENTO E DELLE FORZE SPECIALI COMFOSE

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LA NAZIONE  del 23 Maggio 2018

A Boccadarno in scena la guerra al terrorismo

CRONACA LIVORNO pag. 8

A Boccadarno in scena la guerra al terrorismo

Il ‘Col Moschin’ mette in scena la guerra al terrore

— Maxi esercitazione delle forze speciali L’elite dell’Esercito alla base degli incursori
SI CHIAMA ‘Global Capacity’ l’esercitazione svoltasi ieri a Pisa, in mare e a terra, presso la base degli incursori del nono reggimento «Col Moschin» da quattro diversi reparti delle forze speciali italiane e seguita dal capo di Stato Maggiore della Difesa del Pakistan Zubair Mahmoot Hayat, insieme con il sottocapo di Stato Maggiore della Difesa italiana, generale Roberto Nordio. Le forze speciali impegnate nell’addestramento operativo appartengono tutte all’esercito: 9/o reggimento d’assalto «Col Moschin» e 185/o reggimento Ricognizione acquisizione obiettivi della Folgore, gli alpini paracadutisti Rangers di Verona, il 28/o reggimento Psyos «Pavia» di Pesaro e il terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali «Aldebaran» di Viterbo. L’attività addestrativa ha riguardato una successione di atti tattici, svolti congiuntamente da tutte le unità appartenenti al comparto e sviluppati in tutti i domini, terrestre, marittimo e aereo: un team di operatori delle forze speciali, infatti, è stato aviolanciato da un elicottero CH47 insieme con i battelli commando per l’operazione di evacuazione di non combattenti in situazioni di rischio. L’esercitazione ha simulato anche operazioni antiterrorismo con interdizione di un veicolo in fuga da parte di due elicotteri e il blitz con unità cinofila in un covo di terroristi. «Le forze speciali – ha sottolineato Nordio – hanno una straordinaria capacità operativa e hanno dimostrato che sono sempre utili grazie al dual use, ovvero quando sono impiegate in teatri militari o a supporto della popolazione civile come è accaduto per i recenti interventi nelle zone terremotate». Nordio ha anche parlato dell’attuale situazione politica italiana: «Il libro bianco internazionale della sicurezza ha delineato la cornice dentro la quale muoversi per poter fornire risposte sempre adeguate in caso di bisogno. Noi siamo un’istituzione non politica e confidiamo che Parlamento e Governo abbiano l’attenzione che merita il comparto e che, pur in un momento di difficoltà, si trovino le risorse economiche adeguate al nostro funzionamento». All’esercitazione era presente anche un «nuovo» reparto alle dipendenze del Comfose, il reggimento «Pavia», ovvero soldati addestrati per essere professionisti della comunicazione. La missione del reggimento è essenzialmente quella di acquisire, mantenere e consolidare il consenso della popolazione locale nei confronti della forza militare multinazionale che opera nel teatro di intervento. «Lavoriamo sia in modalità ‘face to face’ – spiega il tenente colonnello Antonio Di Leonardo, che comanda il battaglione operativo – sia utilizzando i mezzi d’informazione per rapportarci efficacemente con le popolazioni locali. Il nostro compito è quello di mantenere alto il consenso della popolazione verso la missione in atto. Per diffondere i nostri messaggi adottiamo le tecniche della comunicazione persuasiva e del marketing: cerchiamo di lavorare sull’empatia per stabilire un rapporto positivo con la popolazione locale, spiegando i motivi della missione ed evidenziandone soprattutto gli aspetti umanitari». Gabriele Masiero

PROGETTO EL ALAMEIN: CONSEGNATO ALLA MOVM GIANFRANCO PAGLIA IL TRICOLORE AMMAINATO AD EL ALAMEIN CHE SFILERA’ IL 2 GIUGNO

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PARMA- Il progetto El Alamein , la Università di Padova nella persona del Professor Bondesan  e CongedatiFolgore.com nella persona del direttore Walter Amatobene, hanno  compartecipato  con il Commissario Generale per le onoranze ai Caduti , generale di divisione Veltri, alla consegna del Tricolore ammainato ad El Alamein,  nellE mani del capo di stato maggiore della Difesa, Generale Graziano. Quest’ultimo lo ha affidato alla MOVM Gianfranco Paglia per farlo sfilare  il 2 Giugno, davanti  al “blocco” Esercito, quest’anno dedicato ai  reparti combattenti nella Grande Guerra . La Cerimonia è avvenuta nella splendide  sale dello Stato Maggiore della Difesa, uan della quali denominata “della Vittoria Alata,”.

Il Progetto Tricolore, che nasce all’interno del “contenitore”  che racchiude tutte le iniziative sulla Battaglia  di El Alamein e, a breve, quelle del ripristino del Museo del  Sacrari,, ha  così  premiato  il Colonnello Paglia per il suo forte impegno a favore del Progetto, che risale  fino ai tempi della sua parentesi parlamentare e che è successivamente continuata a livelli sempre crescenti. A Padova, il 7 Maggio scorso, altri 10  benemeriti hanno avuto il medesimo  onore, in una cerimonia  nella sala  di rappresentanza della Università.

IL SALUTO ALLE AUTORITA’ MILITARI  DEL PROFESSOR BONDESAN  PRONUNCIATO IN APERTURA  DELLA CERIMONIA 

Roma, 23 maggio 2018

 

Signor Capo di Stato Maggiore, Signor Sottocapo di Stato Maggiore, Signor Commissario Generale, Signori Ufficiali, Atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, Signore e Signori,

sono onorato ed orgoglioso di essere presente oggi a questa cerimonia.

Dieci anni fa abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione del campo di battaglia di El Alamein e contemporaneamente di recupero della memoria dei Caduti, dei reduci della battaglia e delle loro gesta.

Il ruolo dell’Università oggi prevede un nuovo fondamentale obiettivo accanto a quelli tradizionali dell’alta formazione e della ricerca scientifica: il dialogo con la società, quella che viene definita la “Terza Missione”. Il Progetto El Alamein ha fino ad oggi realizzato in pieno lo scopo di partecipare alla valorizzazione e all’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo culturale e civile della Società. L’accademia è uscita dalla Torre d’Avorio e ha saputo creare un ponte con le istituzioni e con i cittadini.

Nel nostro cammino abbiamo incontrato migliaia di persone che ci hanno sostenuto, che ci hanno incoraggiato e che ci hanno accompagnato in questa nostra avventura.  Le prossime sfide, voglio ricordarlo,  riguarderanno il riallestimento del Museo del Sacrario Militare, che sarà attuabile attraverso la partecipazione diffusa e convinta degli uomini e degli enti che da sempre ci sono vicini,  assieme alla ripresa, che auspichiamo prossima, delle missioni nel deserto. Le iniziative avviate in seno al Progetto El Alamein, lo voglio dire senza retorica, non sarebbero state portate a termine senza il contributo vero, concreto di questi nostri amici.

Il Ten. Col. Paglia, in particolare ha accolto ogni nostra richiesta di collaborazione con quella prontezza e quello spirito di servizio che distingue Lui e che abbiamo imparato essere propri del mondo militare e per questo Gli esprimo tutta la mia riconoscenza e quella degli aderenti al Progetto. Quel Tricolore rappresenta un collegamento ideale con i nostri soldati che in Nordafrica hanno combattuto, con onore, e con i valori che essi rappresentano e in cui la parte migliore della nostra nazione si riconosce.

E’ anche per questo che siamo particolarmente felici che la Bandiera, ammainata dal Sacrario di El Alamein, rechi il suo messaggio in Italia, anche a chi assisterà alla parata del 2 giugno grazie agli atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che sfileranno capitanati dal Ten, Col. Paglia.

Infine, sono riconoscente al nostro Ospite, al Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Graziano, per averci accolto.  Questa giornata rappresenta un momento di altissimo riconoscimento di quanto fatto fino ad oggi e ci incoraggia a proseguire con sempre maggior impegno.
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REGGIMENTO LOGISTICO FOLGORE: MISSIONE COMPIUTA. RIENTRA DAL LIBANO

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Missione in Libano: passaggio di consegne al comando CSSBN
I Paracadutisti del Reggimento Logistico “Folgore”, impegnati nell’ambito della Missione in Libano UNIFIL, cedono il comando del Combat Service Support Battalion al Reggimento Logistico “Julia”.

Si è svolta ieri presso la sede del Comando del Sector West della missione UNIFIL, nella base UNP 2-3 di Shama, la cerimonia di passaggio di consegne al comando dell’unità logistica italiana dell’Esercito presente in Libano tra il Reggimento Logistico “Folgore” e il Reggimento Logistico “Julia”. Alla presenza del Generale Paolo Fabbri, Comandante del Sector West di UNIFIL e della Brigata Alpina “Julia” – Multinational Land Force, il Colonnello Salvatore Pisciotta ha ceduto il comando al Colonnello Michele Losavio.

Il Combat Service Support Battalion, su base Reggimento Logistico “Folgore”, dal novembre 2017 ad oggi ha garantito il supporto logistico a favore di tutti i reparti militari italiani presenti in Libano ed ha altresì svolto tutte le attività logistiche anche a favore di tutti i contingenti militari stranieri presenti nel Sector West di UNIFIL. In particolare negli ultimi sei mesi i Paracadutisti hanno percorso più di 200.000 km lungo le principali vie di comunicazione stradali libanesi per assicurare il trasporto di personale, mezzi e materiali in afflusso e deflusso dall’Italia e le attività logistiche di rifornimento di viveri, acqua e carburante a favore di tutte le principali basi italiane presenti nella parte meridionale del Libano. La componente mantenimento, con più di 15.000 ore di lavorazione prodotte, ha altresì provveduto alla riparazione e manutenzione di tutti veicoli militari italiani impiegati in operazione.

Grazie alle attività di medical care, che hanno permesso di curare più di 1.400 civili libanesi, il CSSBN ha contribuito notevolmente ad incrementare la percezione positiva e la fiducia nei confronti dei Caschi Blu italiani presenti in Libano nell’ambito della Missione in Libano UNIFIL.

Nel corso della cerimonia, il Colonnello Pisciotta dopo aver ringraziato i propri uomini e donne, le autorità locali e la popolazione civile libanese, ha sottolineato l’importanza del supporto logistico ricordando il sacrificio degli autieri italiani che proprio nel corso della Battaglia degli Altipiani nel maggio 1916, riuscirono a trasferire in brevissimo tempo migliaia di soldati dal fronte dell’Isonzo a quello degli Altipiani assicurando il successo della manovra italiana. Il Reggimento Logistico “Julia” di Merano è alla prima partecipazione alla missione UNIFIL da quando nel 2014 è passato alle dipendenze della Brigata Alpina “Julia”. Nel 2009, tuttavia, con la vecchia denominazione di 24° Reggimento “Dolomiti” aveva già preso parte alla missione in Libano.

Con la cerimonia del cambio al comando del Combat Service Support Battalion si completa il rientro in Italia di tutti i reparti della Brigata Paracadutisti “Folgore” e lo schieramento di tutti quelli della Brigata “Julia” Multinational Land Force.

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RASSEGNA STAMPA: DA INCURSORE DEL NONO REGGIMENTO COL MOSCHIN A “MEDICO DELL’ANNO”-

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LA NAZIONE
CRONACA LIVORNO pag. 8
Da incursore a ‘Medico dell’anno’ «Tante vite salvate dal fuoco di Mosul»

IL ‘MEDIC of the year’, medico dell’anno, si lancia con respiratore e paracadute direzionale da 8mila metri, sa affrontare una parete di roccia in ascesa invernale, è un subacqueo ad altissima specializzazione ed è in grado di condurre assalti armati in qualsiasi condizione. Infine sa come soccorrere e curare feriti gravi appena usciti da un combattimento, straziati da bombe o ordigni artigianali o massacrati dalla pallottole. Ma non è laureato in medicina. M. T., 30 anni, milanese, caporalmaggiore incursore del Nono Reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin dell’esercito, gioiello delle Forze speciali (il nome è coperto come prevedono le stesse Forze speciali), è il primo italiano in trent’anni insignito del titolo di ‘Medic of the year’ dalla Scientific Assembly – Special Operations – Medical Association di New York per aver coordinato insieme ad altri specialisti della coalizione un mini ospedale da campo immediatamente dietro la linea del fuoco nella battaglia di Mosul, in Iraq, la località dove c’è la diga difesa dagli italiani. Qui le forze armate irachene hanno strappato l’area all’Isis con migliaia di morti lasciati sul campo e combattimenti casa per casa durati mesi. Come si diventa medici di guerra senza essere laureati in medicina? «La medicina è una passione che ho sempre avuto. Dopo tutte le professionalità acquisite diventando incursore ho superato la selezione per accedere a tre corsi specialistici della Nato a Pfullendorf, in Germania, poi negli Stati Uniti con stages finali in ospedale». Cosa è in grado di fare? «Sono stato abilitato alle situazioni di Combat medic, che prevedevano, fra l’altro, l’assistenza di un ferito in autonomia fino a 48 ore. Si apprendono tutte le tecniche sanitarie di primo intervento». Ora è medico dell’anno. «Sì, un riconoscimento mai ottenuto dagli italiani. Nell’ambito del premio mi è stata riconosciuta anche una borsa di studio che utilizzerò per completare i miei studi sanitari con una laurea breve in Italia. Prima di entrare negli alpini e poi nei paracadutisti incursori ho frequentato il liceo classico Teuliè a Milano e due anni di Scienze politiche». Al Charlotte convention center di New York come è andata? «Bellissima esperienza. Oltre al premio ho tenuto una conferenza davanti a 600 operatori sanitari, militari e civili, in cui ho esposto la mia esperienza e i casi i più interessanti dal punto di vista medico scientifico». Dove è stato impiegato in Iraq? «Ho fatto parte di un nucleo Combat medic con altri membri di Forze speciali della coalizione durante la battaglia di Mosul a supporto delle forze di sicurezza irachene. Siamo stati ad Hamam al Alil e poi in un altro posto dell’area». Qual era il vostro compito? «Abbiamo gestito un punto di raccolta feriti immediatamente dietro le linee del fronte. Eravano in quattro, un nucleo ristretto di colleghi di altre Forze speciali con la stessa specializzazione. Per due mesi siamo stati operativi 24 ore su 24, sette giorni su sette alternando turni di riposo». Che tipo di feriti arrivavano? «Dai 18 ai 50 anni. Noi ci occupavano di quelli delle forze di sicurezza irachene, almeno la metà in italia sarebbero definiti codici rossi, cioè molto gravi. Il 60% risultavano colpiti dagli ied, gli ordigni artigianali, circa il 35% da colpi di arma da fuoco. Quindi politraumatizzati». Cioè? «Soldati con amputazioni, ustioni sul 50% del corpo, ferite alla testa». Come eravate organizzati? «In un edificio abbandonato abbiamo allestito una clinica da campo in grado di far fronte a tutti i principali interventi salvavita. Ovviamente protetti da un cordone di sicurezza di forze della coalizione». Che interventi si facevano? Il sangue per le trasfusioni come arrivava? «Dalle donazioni dei soldati iracheni. Per ognuno doveva passare almeno un mese tra un prelievo e l’altro, ma la maggior parte si ripresentava dopo due giorni o anche il giorno successivo sapendo che così si poteva salvare la vita di un collega». Come sterilizzavate i ferri chirurgici? «Con un forno casalingo dentro al quale venivano posti i ferri avvolti nella carta stagnola». I racconti dei feriti? «Raccontavano di una battaglia cruenta, casa per casa. Tutti molto motivati». Il giorno che non dimenticherà? «Era un’ alba di maggio. Tutta l’equipe medica era stremata da una notte di lavoro senza sosta. Ci portarono venti feriti in un colpo solo, straziati dagli Ied. C’era sangue ovunque. L’impatto era superiore alla nostra capacità di assistenza immediata, ma ce la cavanno ugualmente». Tornerebbe in azione in un ospedale di guerra? «Non dipende da me. Io sono un incursore, sempre pronto ad entrare in azione».

RASSEGNA STAMPA: OTTAVO REGGIMENTO ALPINI IN FESTA – CAMBIO DEL DRAPPO

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IL FRIULI.IT
24 Maggio 2018

Questa mattina ( ieri per chi legge, nder) , la Caserma Feruglio di Venzone ha accolto la Festa di Corpo dell’ottavo Reggimento Alpini. Alla presenza del comandante delle Truppe Alpine, generale di corpo d’armata Claudio Berto e del comandante del distaccamento alla sede nazionale della Brigata Alpina Julia, colonnello Andrea Piovera, si è svolta la cerimonia solenne del cambio del drappo della gloriosa bandiera di guerra del Reggimento.

Nutrita la partecipazione di tanti ex appartenenti al Reggimento, di varie scolaresche e di molti amici dell’Ottavo. Il vecchio drappo fu assegnato nel 1946, al termine della Seconda Guerra Mondiale e dopo la fine della Monarchia; pertanto è il primo vessillo Repubblicano assegnato al Reggimento. Alla presenza dei Gonfaloni delle città di Venzone, Cividale, Tolmezzo, Tarvisio, Gemona, Arzignano e Cittadella, tutte gemellate con il Reggimento, dei Vessilli e Gagliardetti dell’Ana e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e di molte autorità civili e militari, il colonnello Giuseppe Carfagna, 55° comandante dell’ottavo Reggimento Alpini, con a fianco il sottufficiale di corpo del Reggimento, primo luogotenente Renato Ciabrelli, e la signora Daniela Mura, moglie del caporal maggiore capo Luca Sanna, caduto in Afghanistan il 18 gennaio 2011, ha provveduto a togliere la freccia e le decorazioni alla vecchia bandiera e ad applicarle alla nuova. La benedizione della nuova bandiera è stata effettuata da monsignor Angelo Bazzari, già presidente della Fondazione intitolata al beato don Carlo Gnocchi, con la quale il Reggimento è gemellato.

In questi 72 anni il vecchio Drappo, divenuto ormai logoro e che sarà religiosamente custodito presso il Comando del Reggimento, ha visto gli Alpini dell’Ottavo prestare il loro fedele e infaticabile servizio alla Patria in Italia e all’estero, seguendo il Reggimento nelle recenti missioni in Bosnia (Sarajevo) e Afghanistan (Herat, Bala Mourghab, Farah, Herat).

Durate la Cerimonia il generale di corpo d’armata Claudio Berto ha conferito al maggiore Carmelo Pezzino, ufficiale in servizio all’8° Reggimento Alpini, la croce di Bronzo al merito dell’Esercito.

La Bandiera di Guerra dell’8° Reggimento Alpini è tra le più decorate dell’Esercito Italiano ed è custode di:
Ordine Militare d’Italia (1915 – 1918);
Medaglia d’Oro al Valor Militare (Fronte Greco 1940 – 1941);
Medaglia d’Oro al Valor Militare (Fronte Russo 1942 – 1943);
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Carnia 1915);
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Assaba – Libia 1913);
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Ettangi – Libia 1913);
Medaglia d’Argento al Valor Militare (Pal Piccolo, Pal Grande e Freikofel 1915);
Medaglia d’Argento al Valor dell’Esercito (Venzone sisma 1976);
Medaglia d’Argento al Valor dell’Esercito (Moggio Udinese sisma 1976 -12^ Cp.);
Medaglia d’Argento al Valor dell’Esercito (Afghanistan 9 ottobre 2008 – 2 aprile 2009); Medaglia di Bronzo al Valor dell’Esercito (Alto e medio Friuli sisma 1976);
Croce d’Argento al Merito dell’Esercito (Mozambico 1994).

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