La Spezia- 26 Gennaio- Consegna del brevetto da Incursore di Marina a 3 corsisti su 21 partecipanti
Il Comandante del Comsubin è stato chiaro: “il Reparto vive serie criticità, c’è una crisi vocazionale». Così il contrammiraglio Paolo Pezzuti, intervenendo alla cerimonia di imbascamento dei nuovi incursori.
Anche il comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano ha confermato. Per entrare a far parte del Goi, servono «preparazione fisica ma anche caratteristiche psicologiche, caratteriali e morali». Il percorso formativo è «spietato e difficile» e il mestiere è delicatissimo, tra azioni anti terrorismo e antipirateria fino alle missioni in Iraq e Afghanistan e , a breve, in Niger. « Certo è che non è semplice richiamare dei giovani che devono avere una motivazione, una passione, uno spirito di sacrificio per un mestiere come questo. Probabilmente ci sono stati cambiamenti nella società che hanno portato a queste situazioni ma bisogna trovare il modo di incentivare e motivare i giovani ad avviarsi verso questo percorso. Che non è un mestiere qualsiasi ma comunque per pochi: sono forze d’elite, personale che deve avere qualità straordinarie non solo dal punto di vista fisico ma anche etico».
Dice l’ammiraglio Marzano : “Con l’apertura di Vpf1 portiamo il reclutamento direttamente tra i giovani. Sono convinto che con qualche altra misura, anche con qualche incentivo economico, la via è tracciata». Il corso del 2018 conta 30 candidati .
Nel 2017 i brevetti erano stati 11. Nel 2018 ci sono state mille domande. 21 ammessi e tre coloro che hanno superato il corso di 11 mesi. Il corso è riservato ai militari che non abbiano superato il 29° anno di età, al personale volontario in ferma prefissata (Vfp4) e a personale volontario a ferma annuale (Vfp1). Per questi ultimi il superamento del corso incursori dà titolo per il passaggio in servizio permanente effettivo. Le prove di ammissione : tuffo di piedi da un trampolino di 5 metri, prova di nuoto a stile libero, corsa di 300 metri da coprire in meno di 47 secondi, trazioni alla sbarra, piegamenti sulle braccia e addominali, salita su fune di 5 metri, salto in alto. La prova finale del primo modulo addestrativo prevede anche una zavorrata con 18 chili di zaino per 40 chilometri , notturna , 7 ore di tempo massimo. Il secondo modulo, combattimento in acqua dura i 13 settimane e la terza, 12 settimane: tattiche e tecniche per incursioni a terra ed esfiltrazione e perfezionamento delle conoscenze con l’impiego di diversi tipi di armi speciali, uso di esplosivi e operazioni con elicotteri. Alla fine, per 15 settimane gli aspiranti incursori devono integrare tutto quanto appreso e applicarlo ogni ambiente operativo. Gli allievi dovranno saper pianificare un’operazione speciale ed busare i mezzi di cui sono dotati.