Il decreto interministeriale del 30 marzo 2016 n°104 contiene il “regolamento sulla istituzione della nuova figura dell’esperto per la sicurezza” da inserire nelle strutture estere diplomatiche dell’Italia..
Con il decreto, saranno cinquanta gli esperti con la qualifica di “addetto” nelle rispettive sedi diplomatiche, inclusi i venti che hanno avuto sinora quella di “esperti antidroga” ( DCSA). Questi ultimi “ex”, inglobati , rimangono tuttavia le “antenne” della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, in Colombia, Brasile, Venezuela, Messico, Senegal, Afghanistan Marocco, Barcellona, Istanbul, Cina ecc…)
Per tutti, l’impiego, è finalizzato alla cooperazione internazionale “…in materia di prevenzione e repressione della criminalità, del terrorismo e dei traffici illeciti transnazionali fra cui, principalmente, il traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope e la tratta di esseri umani” (art.4 del decreto).
Era stato il Prefetto Pietro Soggiu , trenta anni orsono, quando era direttore del Servizio Centrale Antidroga, ad immaginarne la figura.
Agli inizi della sua attività la sua struttura aveva assunto un ruolo determinante , anche operativo,
SELEZIONE PER CAPACITA’
Il regolamento appena approvato riconferma la utilità dell’incarico di esperto per la sicurezza ( riservato ai dirigenti/commissari della Polizia di Stato, agli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza) avverrà dopo una “individuazione”, da parte delle amministrazioni di appartenenza. Il candidato ìdovrà avere conoscenza delle lingue straniere, conoscenza nell’uso di apparecchiature informatiche, pregressa esperienza in attività di contrasto alla criminalità organizzata etc.
Dopo un mese di distacco presso presso le direzioni centrali , il personale sarà avviato ad un corso di formazione presso la Scuola Interforze di Piazza Priscilla (Roma), dove una commissione valuterà “..l’attitudine allo svolgimento delle funzioni di esperto per la sicurezza nei diversi contesti linguistici, ambientali od operativi”.