Nel 1917, l’esercito italiano forgiato nelle trincee, dopo tre anni di conflitto si dimostrò capace di affrontare e gestire il modo moderno di combattere. IA seguito di questa maturazione strategica nacquero i reparti d’assalto, che poi furono chiamati ‘arditi’.
Erano soldati molto addestrati, sia nell’uso della mitragliatrice che del coltello nel corpo a corpo, a differenza del resto dell’esercito, mandato in prima linea dopo soli tre mesi di preparazione. Gli arditi nacquero su idea di un ufficiale friulano, Giuseppe Bassi, cui aderirono molti soldati e ufficiali stanchi della stasi e dell’inutile massacro della vita di trincea. Furono impiegati sul fronte dell’Isonzo dove ottennero successi soprattutto in azioni notturne, mentre più tardi in azioni di difesa.
Un caso eclatante fu la cosiddetta “Battaglia di Udine”, durante la quale difesero la città dopo la sconfitta di Caporetto.
“Quell’episodio mise in evidenza il rapporto dei capitani con i soldati: soli, senza rinforzi, isolati nella fiumana degli invasori che li circondavano da tutte le parti, hanno combattuto per le strade, per i viali, per le piazze di Udine .